Dal 24 ottobre è disponibile su tutte le piattaforme digitali “Sei minuti“, il nuovo singolo di Livrizzi, prodotto da Kaizèn. Il brano rappresenta un viaggio intimo tra attesa e rifugio, che descrive quei momenti prima di affrontare la giornata, tra attese e riflessioni, mentre fuori il mondo continua a girare.
Il singolo si muove tra atmosfere di pop elettronico e orchestrale, con un tocco malinconico che richiama artisti come Gazzelle, Tommaso Paradiso, Calcutta e i Coldplay. La produzione, curata da Kaizèn, valorizza ogni sfumatura emotiva del pezzo, rendendolo una perfetta colonna sonora per chi si sente fuori posto nella vita quotidiana, ma cerca costantemente un “guscio” di ritorno.
Distribuito da ADA Music Italy, con mix e mastering realizzati presso Kstudio, “Sei minuti” rappresenta un’altra tappa significativa nella carriera di Livrizzi, destinato a risuonare tra chi cerca conforto e rifugio nella musica. Un vero e proprio viaggio intimo tra attesa e rifugio.
Livrizzi, cantautore siciliano nato nel 1983, unisce parola e musica per creare piccoli quadri sonori. Laureato in DAMS-Musica a Bologna nel 2002 con una tesi su Tom Waits, ha iniziato a farsi notare con l’EP “Storie” nel 2007, elogiato dalla critica e inserito tra i Best Demo di Demo Rai.
Nel 2011 pubblica il suo primo disco, Dall’altra parte del cielo, seguito nel 2016 da Milano non contiene amore, che ha ottenuto ottimi riscontri. Nel 2021 escono i singoli di successo “Io non mi diverto” e “Pianeti“, raggiungendo insieme oltre 270.000 streaming su Spotify.
Dal 2022 collabora con Kaizén presso KStudio, producendo vari singoli come “Il tuo vestito azzurro” e “Giganti“, che hanno cumulato migliaia di ascolti.
Sei minuti
La fila sulla tangenziale est
I corpi che disegnano
Bestemmie al cellulare
Un quarto stato digitale
Ma tu dormi senza far rumore accanto
Senza alcun vestito addosso
Sei minuti e poi riparto
Sei minuti sono un sacco
Per trattenere un po’ di calore
Svegliarti e poi sentirti dire che
Ti mancherei
Anche se fossi
Nell’appartamento a fianco
Un po’ nascosto
Dai tuoi occhi
Per lasciarti ancora senza fiato
Anche per me se sono lontano
Il tempo qui sul serio
Non passa più
Sembra fermo
La fila sulla tangenziale est
I sogni di una notte
Su un asfalto primordiale
Un sole bianco da evitare
Un po’ malato
Dormi sul mio letto vuoto
Fuori è un freddo siderale
Sei minuti e sono pronto
Sei minuti sono un sacco
Per trattenere un po’ di calore
Svegliarti e poi sentirti dire che
E so che non ci credi
È strano riconoscersi
Fra mille
Guardare le scintille
E immaginare un fuoco vero
Svegliarti e poi sentire
Svegliarti e poi sentire che…
Leggi anche: L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio