News – Troppi casi in Irpinia. Alla Caserma Berardi aprirà di nuovo il drive in, anche le farmacie attivate: si studia l’organizzazione per il trasporto dei vaccini. Il direttore generale dell’Asl di Avellino, Maria Morgante, dal centro vaccinale del capoluogo, ha fatto il punto della situazione sull’aggravarsi dell’emergenza epidemiologica. L’incidenza: 289 positivi ogni 100.000 abitanti. “Fino al mese di ottobre, siamo riusciti a controllare i casi in maniera precisa, perché avevamo numeri bassi, con una media settimanale di 50-70, massimo 100 positivi a settimana. A partire dall’8 novembre la curva è andata via via alzandosi con un numero superiore ai 200 casi a settimana, fino ad arrivare alla settimana pre natalizia con 1.166 positivi. La media è ormai di 289 positivi ogni 100mila abitanti, il che è un dato piuttosto allarmante. Rispetto a questo dato, il Dipartimento di Prevenzione ha chiesto aiuto ai sindaci perché emettano provvedimenti di isolamento per i positivi e per i contatti stretti. Sono stati interessati, in particolare 19 comuni. Il Dipartimento di Prevenzione a partire dal decimo giorno provvederà anche alla verifica”. Al lavoro per incrementare drive-in e centri vaccinali. “I numeri sono elevatissimi – continua la direttrice generale – nel mese di dicembre abbiamo somministrato 27.000 tamponi molecolari, con 2.700 positività riscontrate. Circa 17.000 tamponi antigenici e, di questi, 1.700 positivi. Stiamo lavorando per incrementare anche i drive-in e i centri vaccinali: per le prossime prenotazioni prevediamo almeno 4.900 vaccini al giorno. Sulla Caserma Berardi abbiamo già ottenuto la disponibilità per la struttura, aspettiamo quella di medici e infermieri che dovrebbe arrivare a giorni”. Una mano arriverà anche dai medici di base e dalle farmacie. “Abbiamo attivato i medici di medicina generale perché facciano i vaccini a domicilio e presso i propri laboratori – aggiunge la Morgante. Per le farmacie stiamo valutando come organizzarci: dobbiamo capire se è l’Asl a portare il siero alle farmacie, o se vengono loro a ritirarlo. I numeri, sebbene allarmanti, non portano automaticamente al cambio di fascia, anche perché i dati delle terapie intensive e dei ricoveri restano sotto controllo. “Al momento né la Campania e nemmeno l’Irpinia rischiano di finire in zona rossa – ha concluso la Morgante – Il tasso di positività in Irpinia è più basso rispetto a quello regionale”.