Non si ferma la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza sul fronte dei rapporti istituzionali c’è tensione crescente tra Onu ed Israele
Politica e dintorni – Striscia di Gaza, continuano i raid dell’esercito israeliano per scovare i terroristi di Hamas responsabili dell’attentato terroristico del 7 ottobre, sfortunatamente tra le vittime si registrano migliaia di civili innocenti e e decine di reporter.
Sono passati poco più di tre mesi da quando un gruppo di terroristi del gruppo armato di Hamas ha perpetrato il più grande attentato che Israele abbia mai conosciuto, azione che come se non bastasse ha visto un vasto numero di rapimenti e di violenze inaudite quali stupri e torture da parte del commando di Hamas.
Da allora la reazione di Israele è stata dura, inflessibile, ma allo stesso tempo cieca ed indistinta, i ripetuti raid hanno si colpito e decimato le cellule di Hamas ma allo stesso tempo provocato un ecatombe tra di cittadini palestinesi innocenti, mattanza che non è sfuggita a media ed istituzioni internazionali.
Lo stesso Antonio Guterres, Segretario delle Nazioni Unite si è impegnato in prima persona per favorire la risoluzione del conflitto, esternando dichiarazioni anche forti del tipo “Hamas non nasce del nulla”, volendo sottolineare il fatto che il ricorso alla lotta armata sia stato l’ultima mossa utilizzata da una popolazione da sempre vessata e trattata come una colonia dai governi israeliani, nonostante ciò anche a causa del veto degli Usa nella riunione plenaria dell’assemblea non è stato possibile votare la mozione sul cessate il fuoco a Gaza.
Il massimo della tensione si è raggiunto nella tensione è stato raggiunto nella giornata di martedì 10 gennaio quando alla vigilia della riunione della Corte di giustizia dell’Aja, Israele ha replicato alle dichiarazioni del Sudafrica che lo aveva invitato a rispondere di tentato genocidio a Gaza, i vertici israeliani hanno dichiarato che alcuni membri dell’associazione umanitaria Unwra, avrebbero in realtà fiancheggiato Hamas nelle sue azioni.
Alla soglia dei 100 giorni di conflitto la strada verso la pace si fa sempre più dura, il mondo mentre osserva impotente all’estendersi del conflitto può aspettarsi di tutto, anche un’altra azione terroristica contro Israele.