“Serenamente Vi dico niente!
Libri – Serenamente è un avverbio ipocrita del nostro tempo”. Potremmo provare a commentare questa affermazione, e ognuno esporrebbe la propria opinione. Ma questa non è un’affermazione qualunque, e nemmeno un ignoto e inutile post condiviso su Facebook. Questi sono i versi di una poesia. È l’ultima delle 33 poesie contenute nella silloge poetica di Giovanni Romano nel suo primo lavoro editoriale “Sono Piccolo” Scritti e Poesie.
Pubblicato lo scorso giugno 2021, ‘Sono Piccolo’ insegue un grande sogno, quello di parlare al mondo attraverso i versi di un poeta sognatore, che grida con gli occhi il suo desiderio intimo e profondo di annunciare la speranza di un mondo migliore.
“Sono piccolo, la moderazione non mi è mai appartenuta, né la prudenza, né il calcolo! “Sono i versi della prima poesia che apre il lavoro editoriale di un giovane autore, non del tutto sconosciuto, ma sicuramente al suo primo esordio editoriale.
L’Autore.
Nato nel 1972 ad Avellino, Giovanni Romano frequenta negli anni ’90 la facoltà di Architettura presso la Federico II di Napoli, che però abbandonerà per inseguire una delle sue passioni: aprire un ristorante. Nel 1995 realizza il suo desiderio e apre i battenti di “Tavernetta Marinella” a San Michele di Serino. Inizia così un percorso di ricerca in seno alla cucina contadina, con il recupero di antiche ricette e la valorizzazione di prodotti d’eccellenza irpini, riproposti attraverso intuizioni personalizzate e originali ricette rivisitate.
Ma tra le sue passioni, Giovanni ne coltiva ancora un’altra. Da sempre appassionato di musica, a soli 9 anni inizia a suonare le tastiere da autodidatta, e da allora non la abbandonerà più. Inizierà a suonare, infatti, con diversi gruppi del panorama irpino e a lanciarsi, nel 2011, in un brillante percorso cantautorale da solista che lo porterà nel 2014 a pubblicare il suo primo album. Con dodici brani inediti Giovanni incide “Abbiamo fallito”, il suo primo lavoro musicale. “Il fallimento non è una condizione, ma uno stato d’animo al quale abbiamo il dovere di ribellarci”, dichiarerà a proposito del titolo che ha scelto per il suo album e che lo condurrà, nell’ottobre del 2014, a esibirsi all’arena del Circo Massimo di Roma, al cospetto di un pubblico di oltre 100.000 spettatori.
Nel 2021 arriva anche il suo primo libro, una raccolta di trentatré poesie che Giovanni ha scritto e raccolto negli ultimi tempi e che ha deciso di pubblicare con l’aiuto grafico del prof. Giulio Renzulli e la stampa di PressUp di Settevene (VT). Si tratta di scritti e poesie attraverso le quali Giovanni si racconta, o almeno tenta di farlo, perché confessa di commettere spesso l’errore di non preoccuparsi di come gli altri lo percepiscano, tenta sempre di crearsi rovinose aspettative e di essere uno che amplifica le emozioni.
Insomma questa raccolta è un viaggio all’interno del proprio cosmo, quello dell’autore, che si colora di tinte esplosive ma spesso anche grigie o nere. Un dipinto reso con pennellate energiche, cariche di colore ma al contempo impregnato di un forte contrasto chiaro-scurale. Questa raccolta è semplicemente il racconto di una vita, l’occasione di spingersi nella parte più oscura dell’animo umano, con un approccio caravaggesco.
Tanti i traguardi raggiunti da Giovanni, molte le soddisfazioni, le grandi emozioni, i successi, ma molte anche le sofferenze, i sacrifici, le cadute, i fallimenti. Per chi si definisce “un operaio del sogno”, la vita non è facile, non può esserlo. Quella di Giovanni è una personalità forte, ma troppo spesso complessa, piena di contrasti e contraddizioni e sotto la ‘pellaccia dura’ si muove molle un accumulo di emozioni, di cose da dire, da portare fuori, da esternare. È per questo che quando vengono fuori, esplodono come la lava di un vulcano, esplosive, infuocate, eruttanti, al punto da poter far male.
Un mondo in parte esplorato, ma ancora in gran parte inesplorato quello di Giovanni, che nell’Introduzione al Suo Libro, quando si descrive, commuove, intenerisce e conduce alla riflessione. Le parole scelte per descriversi, sono quelle per descrivere ognuno di noi. Per questo motivo le sue poesie ci appartengono, ancora prima di essere lette. Ogni verso è un pezzo di noi, delle nostre vite, dei nostri successi e dei nostri fallimenti. “Siamo piccoli, siamo tutti piccoli” e forse un po’ tutti anche poeti sognatori.
P.S. Mi sono approcciata a questo libro e a questo articolo con molta emozione, con un forte e vivo senso di appartenenza ma anche di timore. Timore di essere banale, scontata e di non riuscire a rendere la pienezza delle parole che ho scelto per parlare di Giovanni e del suo ultimo traguardo, perché quando decidi di raccontare di un amico che conosci da quarantotto anni, decidi di raccontare anche della tua vita.
Ringrazio Giovanni perché esiste e perché sa regalarci tanto… A proposito, Io questo libro lo vedo benissimo sotto l’Albero!
Buon Natale!