Risultato a sorpresa nell’ultimo turno delle elezioni Regionali: doppietta centrosinistra in Umbria e Toscana, interrotta la striscia positiva del centrodestra.
Politica e dintorni – colpo sorpreso del centro sinistra, che nell’ultima tornata si aggiudica ben due regioni, Emilia Romagna ed Umbria.
Mentre per la prima si tratta di una conferma, visto che il precedente Presidente Stefano Bonaccini è un esponente di spicco del PD, il quale ha sfiorato anche l’investitura segretario nazionale del partito, posto occupato invece da Elly Shlein, a guidare la Regione sarà Michele de Pascale, in grado di sconfiggere nettamente la candidata del centro destra Elena Ugolini, la quale da subito ha riconosciuto l’esito del voto ed una citato a complimentarsi con il suo competitor.
L’esito non era affatto scontato in quanto gli ultimi episodi meteorologici avvenuti in Emilia Romagna avrebbero potuto orientale direttori nel dare la colpa alla precedente gestione dell’emergenza, dando un vantaggio al candidato avversario, invece sin deve prime schede scrutinate il vantaggio di De Pascale appariva netto ed incolmabile.
In Umbria invece sì assiste ad un cambio della guardia poiché il presidente in carica Donatella Tesei viene sconfitta da Stefania Proietti, candidato del così detto campo largo, in questa regione invece di exit poll davano un equilibrio sostanziale, ed addirittura un potenziale pareggio tra i due pretendenti, separati da sedicimila voti, cifra che può aprire insignificante ma non in regione poco popolosa qual è la Umbria.
I suddetti risultati non hanno fatto altro ravvivare l’alleanza tra il PD il Movimento 5 Stelle, che dopo una serie di sconfitte sembrava mostrare delle crepe e mettere in dubbio i proseguimento di questo accoppiata che appare l’unica reale alternativa all’attuale centro destra attrazione Fratelli d’Italia.
Altro banco di prova importante sarà il prossimo settembre, data in cui si rinnovata il Consiglio regionale della Campania, dove l’attuale presidente Vincenzo di Luca tiene tutti sotto scacco a causa della sua volontà di candidarsi per un terzo mandato consecutivo.