“SorprendenteMente” la nostra mini-rubrica di psicologia, ritorna anche quest’oggi a proporvi di argomenti interessanti, che riguardano ciò che ci circonda a 360 gradi. Visto che molti di voi saranno in vacanza al mare, vi parlerò dei benefici che il mare ha sulle persone soprattutto sulla psiche. Ovviamente con “mare” intendo l’elemento naturale e non il “luogo” di villeggiatura.
C. G. Jung si interessò al rappporto uomo-mare approfondendone il legame e, in particolare, c’è questa citazione che spiega il suo punto di vista: “«La proiezione dell’imago materna sull’acqua conferisce a quest’ultima una serie di qualità numinose o magiche, peculiari della madre. Il simbolismo dell’acqua battesimale della Chiesa ne è un buon esempio. Nei sogni e nelle fantasie il mare, o una qualsiasi vasta distesa d’acqua, significa l’inconscio. L’aspetto materno dell’acqua coincide con la natura dell’inconscio, in quanto quest’ultimo (specialmente nell’uomo) può essere considerato madre o matrice della coscienza. In tal modo l’inconscio, quando interpretato in riferimento al soggetto, ha al pari dell’acqua significato materno». Il mare, quindi, richiama tematiche forti come la figura materna, il cambiamento, l’inconscio, la vita e la nascita: non è un caso, infatti, che l’acqua nel grembo materno sia il primo contatto che il feto ha con la vita.
A livello psico-fisiologico, invece, i benefici offerti dal mare navigano su una vasta gamma di elementi. Osservando il mare nella sua immensità, si ha un beneficio notevole in quanto, spazianre con lo sguardo su superfici vaste dove l’occhio non è costretto a focalizzarsi su spazi ridotti, come quelli dei pc o degli smartfone, genera una sorta di modifica degli schemi osservativi a cui si è abituati traendone serenità e benessere rigenerante. Inoltre, il ritmo delle onde marine offre un movimento che nulla ha a che vedere con la frenesia che ci circonda quotidianamente. Volendo prendere punto dall’ecoterapia, ricordiamo che il mare sia efficace anche per il benessere deli altri sensi dell’essere umano. Per l’udito il suono delle onde, che rientra nei cosiddetti “rumori bianchi” non è causa di sforzo né di pressione in quanto fornisce una costante sullo spettro di frequenza esente da elementi disturbanti: spesso, infatti, il suono del mar viene isato nelle attività che richiedono rilassamento per favorire la meditazione. Riguardo l’olfatto, come insegnano i pediatri in primis, si sa che respirare aria di mare porti grandi benefici, soprattutto perché si inala iodio in modo naturale. Anche il tatto ha i suoi benefici in quanto, oltre alla bella sensazione di refrigerio che si prova stando in acqua nelle giornate calde, camminare in acqua stimola la circolazione e l’ossigenazione sanguigna e favorisce il rilassamento muscolare. Inoltre, alcuni studi effettuati presso il Mount Carmel College di Bangalore e quello sostenuto presso l’Università della California, hanno rilevato rispettivamente quanto segue. Il primo ha provato che gli ioni negativi presenti nel mare aumentavano il livello delle performances cognitive dell’essere umano sia riguardo la memoria, sia in merito all’attenzione ed anche riguardo il processo decisionale; il secondo ha dimostrato che gli ioni negativi stimolano la produzione di serotonina, che, come noto, aiuta a rilassarsi e sentirsi più energici.
A questo punto voglio sottolineare che gli ioni positivi, ossia quelli che “consumano” la nostra energia, sono presenti nella maggior parte dei dispositivi elettronici: a voi le conclusioni.