Il 30 gennaio ho partorito all’ospedale Moscati dove mi ero recata la mattina per una visita di pronto soccorso. In attesa di controlli ho iniziato ad avere contrazioni e nel pomeriggio la dilatazione è aumentata per cui, da che mi dovevano dimettere, mi sono trovata in sala parto.
Non commento l’esperienza avuta con l’anestesista perché la trovo fuori ogni decoro del rispetto della relazione medico-paziente, preferisco andare oltre. Il mio bimbo è nato grazie alle cure di nove lunghi mesi gestiti dal Dr. Antonio Conte, persona prima che medico. Ci siamo subito trovati su un dialogo basato sul rispetto e sull’accoglienza di una madre alla prima esperienza. Il Dr. Conte ha avuto la capacità costante di rassicurarmi e di farmi vivere una gravidanza in piena serenità; i controlli mensili sono divenuti un bel momento di confronto coinvolgendo il papà in un percorso che spesso dà centralità alle donne.
Il giorno del parto c’era lui è questo mi ha resa molto più tranquilla.
Il mio bimbo è nato grazie al cuore, alle mani e alla maestria dell’ostetrica Anna Iovanna, donna capace di un sostegno che non ha eguali, mi ha gestito tutto il momento di preparazione al parto, e lo stesso parto, senza mai farmi sentire sola.
Mi ha accompagnata passo passo, come farebbe una madre, una persona cara, una donna che sostiene un’altra donna… non si è mai sconfortata per il mio dolore e la mia difficoltà del momento, mi ha incitata e incoraggiata. Quando è nato il mio bimbo lei lo ha preso con una grazia, un rispetto e un amore per la vita che mai mi era capitato di vedere. Accanto a lei c’era l’ostetrica Gabriella, altra persona che nel momento più difficile si è avvicinata rassicurandomi con parole dolci e di conforto, così come le altre ostetriche presenti in quel turno che per vari motivi si sono avvicinate a me.
Il seguito è stato un delirio: il reparto di ginecologia è un mondo in cui sentirsi soli, sfiduciati, non tiene conto nemmeno un attimo che le donne non sono mucche da stalla che partoriscono e poi vanno messe lì, in attesa delle dimissioni.
Neonatologia non fa di meglio: informazioni contrastanti da un’infermiera all’altra…a partire da chi mi diceva che alle tre di notte non era prevista aggiunta al latte, a chi arrivava dicendomi che dovevo dare il latte, a chi, che il peso del mio bambino era calato e dovevo inserire l’aggiunta, nessuno mi ha affiancata per aiutarmi nell’allattamento al seno. Il primo giorno, quando ho provato ad attaccarlo, invano, l’infermiera di turno mi ha risposto che il bambino per le prime 48 ore non ha necessità di nutrimento…e quindi, ho continuato per tentativi ed errori a fare da me. Per un controllo ostetrico è giunta in stanza l’ostetrica Alberta Gallo e solo grazie a lei, ormai il giorno prima delle dimissioni, ho avuto il supporto per l’allattamento.
Alle dimissioni mezza domanda ho fatto, magari la più ridondante e banale per chi lo fa per mestiere, mi è stato risposto con una scocciatura che non ha eguali.
In tutti questi giorni, tra l’altro di solitudine perché il papà può stare solo due ore, chi deve spiegare ad una madre come e cosa fare con un neonato? Siamo tutti culturalmente formati, certo. Siamo figlie di famiglie in cui si tramanda l’accudimento ma sulla base, spesso, di una conoscenza che non è la più corretta. Eppure nessuno è mai venuto, nemmeno a fornire le informazioni più basilari ma rispondendo in modo scocciato.
Non continuo, sono stati infiniti i paradossi e le espressioni che hanno lasciato passare una formazione pari a quella di una mera conoscenza culturale del fare la madre o della relazione madre bambino. Ma questo è un messaggio che va destinato altrove. Certo, ho incontrato anche persone disponibili ma sono state una rarità.
Dopo questa esperienza mi sono più volte chiesta come mai le ostetriche non sono in questo reparto? Perché non possono essere un sostegno alle neo mamme? Perché la loro conoscenza, la loro formazione, non viene messa a servizio delle madri e dei figli? Che peccato!
Forse bisogna ricordarsi che nei letti ci sono persone/madri con dubbi, paure e con i dolori del parto che sono pur sempre dolori. Persone prima che neo mamme, che meritano rispetto!
Spero che le cose possano cambiare e auguro a tutti voi di poter incontrare nel vostro momento più bello ostetriche umane al vostro fianco, io ho avuto questo dono.
Grazie Anna Iovanna, per fortuna conservo dei bei ricordi del mio parto e lo devo solo a te!