Un viaggio al femminile
“Oltre la soglia” è un’antologia di racconti pubblicati da edizioni Il Papavero e scritti dall’autrice senese Sarita Massai. È una raccolta al femminile, che porta alla luce, disvela, l’autenticità di tre donne, la loro luna nera, la parte in ombra, alle volte inconfessabile, altre fragile, ma sempre condizionata da un destino inevitabile, spesso disarmante e doloroso, altre disperato. Quelle che Sarita Massai racconta in “Oltre la soglia” sono donne che nutrono grandi sogni ma sono anche costrette a fare i conti con l’imponderabile, con un eterno déjà vu che si ripete di vita in vita, di generazione in generazione. La riflessione che dà vita all’intera opera, il fil rouge del libro, nasce in un giorno d’autunno, mentre le foglie dorate volteggiavano lievi nell’aria che recava l’eco di antichi racconti. Quel pomeriggio, Tiziana, la meravigliosa ragazza a cui è dedicata l’antologia, confessò a Sarita di aver avuto da sempre la sensazione di vivere dietro a un velo e poi aggiunse: “Forse ogni donna ha un velo, anche senza saperlo… forse ognuno…” Oggi Sarita Massai, con le delicate e coraggiose protagoniste di “Oltre la soglia” lascia cadere quel velo e lo fa attraverso il racconto di tre donne lontane nel tempo e nello spazio: Tuccia, Ana e Patrizia. Tuccia è una giovane fanciulla del I secolo d.C., destinata a diventare Vestale, di Pompei (NA), alle falde del Vesuvio che diventerà strumento di morte per la sua città. Ana, con i suoi occhi profondi, è una bimbetta costretta a crescere in fretta, un’allieva albanese, salvatasi miracolosamente da una slavina, la cui zia era sopravvissuta al massacro di Meja. Patrizia, invece, è una donna matura, per cultura e provenienza, più vicina a noi. È una donna senese dei giorni nostri, che custodiva nel cuore un rimorso atroce che la consumava giorno dopo giorno. In realtà Sarita racconta anche di una quarta donna, ma lo fa nel suo ultimo romanzo “Paolino Gradisca” che sembrerebbe un libro centrato su un uomo, ma in realtà in Paolino si racconta una grande storia d’amore e di una donna costretta a subire gli schemi sociali dei suoi tempi. Se si sa leggere tra le righe “Oltre la soglia” è un inno alla delicata bellezza femminile: grazia, gentilezza, eleganza, empatia, umiltà, sensibilità, forza e coraggio. È il segno indelebile di un’esperienza dolorosa, alle volte drammatica, che ha rivestito di un velo di rassegnazione le speranze. Le tre donne di Sarita Massai, anche se in tempi e in modi diversi, hanno vissuto l’inferno e hanno scelto l’oblio per sopravvivere, almeno chi di loro ha potuto farlo, per alcune il destino non ha dato altra possibilità al di fuori della morte.