Carlo III è il nuovo sovrano del Regno Unito, monarchie e re seppur ritenute anacronistiche meritano alcuni spunti di riflessione
Politica e dintorni – Con l’incoronazione di Carlo III si apre un nuovo corso per la monarchia britannica, a lui il compito di tenere alto il gradimento del popolo per questa antica istituzione.
Spesso si parla di monarchia dall’esterno e cioè da “repubblicani”, non come sostenitori del Partito di Donald Trump o Ronald Desantis, ma come cittadini dove vige la forma di governo con a suo capo un Presidente, e che molte volte vede istituzione monarchica come arretrata, per nulla o poco democratica, economicamente insostenibile e di conseguenza superabile.
L’accusa sull’arretratezza viene motivata con la serie di rituali che accompagnano la vita dei reali, considerati ormai inconciliabili con i tempi moderni, a volte dimenticando che stesso in Italia molte figure, rituali o luoghi della vita repubblicana sono stati ereditati dalla stessa monarchia, esempi possono essere i Corazzieri, guardia d’onore prima del Re d’Italia, che poi hanno servite servono con lo stesso compito il Presidente della Repubblica, anche il Quirinale, fino al 1945 residenza dei Savoia, ora ospita il Capo dello Stato.
Riguardo l’assenza di democrazia è impossibile non ricordare che la quasi totalità delle monarchie europee hanno assunto carattere parlamentare, dotate di una separazione dei tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) in gran parte coincidenti con i moderni stati repubblicani, difatti sembra poter essere possibile il superamento della nomina de parte del sovrano della Camera dei Lord inglese.
Infine, dal punto di vista economico le rispettive famiglie reali dei vari stati contribuiscono alla vita pubblica pagando i regolarmente i tributi rinunciando agli storici privilegi.
D’altro canto, le famiglie reali, su di tutte quella britannica si sono ritrovate spesso nell’occhio del ciclone per scandali di vari natura, o comunque a far fronte a delle situazioni imbarazzanti come liti sulla successione e vicissitudini simili.
Gli spunti di riflessione offerti dall’eterno dibattito tra sostenitori della Monarchia o della Repubblica sono molteplici ed in ognuno esiste un fondo di verità, che non può essere tenuto in considerazione ma contemporaneamente non giudicabili dall’esterno.