Emergenza migranti, il disco non suona una musica diversa, la politica italiana recita il solito copione, quello delle accuse a vicenda
Politica e dintorni – Crotone, in seguito all’ennesima tragedia del mare la politica italiana recita il solito copione, cioè quello di accusarsi a vicenda senza assumersi le proprie responsabilità, le promesse di porre fine a questa emergenza rimangono tali.
Quella degli sbarchi incontrollati è una delle piaghe ultradecennali che affligge l’Italia in modo particolare e tutti i paesi dell’Europa mediterranea, la vicinanza di questi stati al continente africano li porta a vedersi sobbarcare carichi umani impossibili da gestire per le singole nazioni, sia i termini di ricollocamento che in quelli di gestione dei rifugiati, i quali rischiano di divenire i nuovi schiavi sottopagati da imprenditori senza scrupoli per svolgere i lavori più pesanti e rischiosi, ed apre il riapre l’eterno dibattito sul ruolo che dovrebbe svolgere l’U.E. per trovare una strategia comune.
In Parlamento i diversi schieramenti politici si danno battaglia suon di accuse reciproche sulla gestione delle politiche migratorie, il centro destra da un lato ribatte molto sul tema della sicurezza e sul rischio di infiltrazioni terroristiche o di pregiudicati provenienti dagli stati africani, il centrosinistra dall’altro invece ribatte sulla posizione dell’accoglienza indiscriminata, occorre ricordare che gran parte di questi migranti provengono da zone dell’Africa in preda a guerre civili scatenate da una molteplicità di fattori: motivi etnici, religiosi, economici, cambiamenti climatici e tutti queste cause sono accomunate da una in comune, gli interessi.
Questi interessi ovviamente fanno capo alle nazioni sviluppate, gran parte europei, oltre a Cina, Russia e Stati Uniti che tramite le cosiddette multinazionali, o le imprese statali oltre a finanziare i vari conflitti etnici riprendono l’opera colonizzatrice formalmente abolita nel secondo dopoguerra, depredando difatti le risorse naturali ed energetiche di cui legittimamente dovrebbero godere i cittadini africani, ma che allo stato dei fatti si ritrovano in uno stato di “nuda proprietà” su di queste preziose risorse senza di cui molti cittadini occidentali non potrebbero permettersi l’attuale stile di vita ed i beni di cui usufruiscono quotidianamente: (smartphone, auto, ecc..).
A fronte di questi dati sono evidenti le responsabilità dei governati, e sulla questione migranti la politica italiana, ma non solo recita il solito copione, quello di accusarsi a vicenda e focalizzare l’opinione pubblica sulla questione partenze, le rispettive dichiarazioni del Ministro degli Interni Matteo Piantedosi e del neo Segretario del Partito Democratico Elly Schlein fanno non sembrano aprire ad una volontà di trovare una soluzione, andrebbe ricordato ai governanti e non che i prima di essere migranti coloro che si accingono a salire sui barconi sono esseri umani e come tali dovrebbero essere trattati.