Quale miglior modo per raccontare la musica, se non intervistando i suoi principali attori in 5 domande.
Questa “rubrica nella rubrica” torna in Irpinia per conoscere e raccontare Max Minei ed il progetto San Tommaso FolkLab.
- Max Minei chi sei, parlaci di te?
Sono un ingegnere 51enne amante della musica.
Mi diverto da quando avevo 17 anni a scrivere canzoni e sono stato un animatore turistico per diversi anni durante il periodo universitario.
Negli ultimi anni ho realizzato un piccolo studio di registrazione per produrre demo e dar vita alla mia passione di produttore.
Attualmente Responsabile della Commissione Cultura della Parrocchia S. Alfonso Maria dè Liguori e direttore artistico del Teatro Parrocchiale S. Alfonso Maria dè Liguori nel quartiere San Tommaso di Avellino.
- Come è iniziata la tua passione per la musica?
Grazie a mio padre che mi ha fatto ascoltare musica di qualità, sono cresciuto divorando musicassette di Pino Daniele, Lucio Dalla, Francesco De Gregori e Renato Zero.
Suono la chitarra da quando avevo 10 anni impazzendo per gli accordi di Pinuccio.
Nel 2014 ho avuto il piacere di registrare nello studio del Maestro Guido Guglielminetti il brano “Ammore” dedicato alla mia primogenita Luisa.
- Cos’ è FolkLab e come è nata questa idea?
L’idea nasce riprendendo il concetto di quello che è stato in passato il folk studio di Roma.
Il San Tommaso FolkLab mette a disposizione dei giovani cantautori, irpini e non, uno “spazio” con incontri mensili, per far conoscere la propria musica, per creare sinergie e connessioni tra loro, per generare nuovi progetti musicali.
- Progetti futuri?
Davvero tanti.
Ho la fortuna di vivere in un contesto parrocchiale molto vivo e all’avanguardia per ciò che riguarda l’utilizzo dell’arte e della cultura come nuove forme di evangelizzazione.
Stiamo organizzando una rassegna di Musica Cristiana, abbiamo diversi concerti da organizzare con il nostro coro St. Thomas Gospel Family, organizzeremo la terza edizione del Contest Canoro “Sogna…ragazzo sogna!” e questo solo per citarne alcuni.
- Max secondo te di cosa avrebbe bisogno il panorama irpino legato alla musica inedita?
Proprio di spazi come il San Tommaso FolkLab, spazi che quando ero giovanissimo mi sono mancati tantissimo.
Spazi musicali in cui ognuno può liberamente mostrare il suo talento e prendere coscienza delle proprie peculiarità musicali e crescere artisticamente insieme ad altri cantautori.