Covid, l’immunologa Viola: L’esperta esclude un lockdown in stile Austria, ma propone una soluzione più vicina a quella adottata in Austria, con un Green Pass più limitante per chi non è vaccinato
News – Parlando dell’eventuale introduzione di maggiori restrizioni per i non vaccinati, l’esperta ha dichiarato che senza dubbio la strada dev’essere quella. Le persone non vaccinate mettono sotto stress il sistema e mettono a rischio la propria salute. Una restrizione del Green Pass per i no vax sarebbe l’ideale in questa situazione. Potrebbero continuare a lavorare, ma non partecipare a eventi di aggregazione. Non si tratterebbe di un lockdown come quello dell’Austria, ma di un utilizzo più restrittivo del Green Pass, un po’ come sta avvenendo in Germania”. Viola ha poi evidenziato che il numero dei contagi sta salendo, anche se non tanto quanto in altri Paesi.
Viola: “L’aumento dei contagi dipende dai non vaccinati”
Per quanto riguarda l’aumento dei contagi, Viola ha spiegato che la loro crescita non dipende da un’eventuale somministrazione tardiva delle terze dosi, ma dalla scelta di molte persone di non vaccinarsi. Quest’ultime “contraggono il virus con maggiore facilità e hanno più probabilità di contagiare gli altri”. L’immunologa ha poi dichiarato che è importante premere l’acceleratore sulle terze dosi, “ricordando però che quella che cala è la protezione dal contagio, non dalla malattia severa”.
Parlando della situazione attuale, Viola l’ha definita di “relativa serenità”, grazie soprattutto al numero elevato di cittadini vaccinati. È però ancora presto per considerare la fase più grave della pandemia “acqua passata”. “Dipende da come risponderanno le persone. La comparsa della variante Delta ha cambiato un po’ la situazione, ma se i cittadini faranno con rapidità la terza dose e il governo inserirà delle restrizioni per i non vaccinati, allora potremo proseguire senza ulteriori chiusure”.
“Vaccino ai bambini? Serve per proteggerli”
Per quanto riguarda l’estensione della vaccinazione ai bambini di età compresa tra i cinque e gli undici anni, Viola ha sottolineato che negli ultimi giorni alcuni media hanno dato un esempio di comunicazione sbagliata, dichiarando che i più piccoli dovranno essere immunizzati per raggiungere l’immunità di gregge. In realtà l’inoculazione servirà soprattutto per proteggerli. “Già oggi ci sono bambini negli ospedali e in terapia intensiva. Possono anche andare incontro alla sindorme infiammatoria multisistemica. Il vaccino è stato testato ed è sicuro per i bambini. Negli Stati Uniti e in Inghilterra tanti giovanissimi stanno venendo vaccinati senza problemi”. Rispondendo a chi ritiene che i test siano stati condotti su un campione di bambini troppo ridotto, l’Immunologa ha chiarito che per l’Fda “il gruppo era abbastanza grande da poter dare l’autorizzazione. Non dobbiamo sostituirci alle agenzie regolatorie”. (Sky)