Psicologia – “SorprendenteMente” è la mini-rubrica di Psicologia che tutte le settimane regala articoli sulla materia e spunti di riflessione ed anche stavolta vi propone un argomento interessante: la personalità ecoista. No, non è un errore di battitura: so che siete abituati a sentire la parola “egoista”, ma invece si tratta proprio dell’ecoista, scritto con la “C” ed è tutta un’altra storia. Siete curiosi? Andiamo a vedere.
Una definizione interessante di tale personalità è stata data da Craig Malkin il quale ha detto “Meno si sentono speciali, più si sentono modesti fino al punto da annullarsi, fino a sentirsi inutili e impotenti. Io definisco ecoiste queste persone”. Attenzione però: non si deve confondere la modestia con la personalità ecoista in quanto quest’ultima è caratterizzata dalla paura di dara un’immagine di sé che possa essere giudicata quale egocentrica, narcisista o egoista e quindi criticata e/o rifiutata a livello sociale e relazionale in generale. Per tale motivo, le condotte comportamentali messe in atto sono finalizzate ad evitare di sentirsi speciali e/o importanti perchè se ciò dovesse accadere, creerebbe loro grande disagio e fastidio, motivo per cui le personalità ecoiste tendono a reprimere i propri bisogni e desideri fino ad annullarsi. Nelle relazioni interpersonali, infatti, essi non esprimano mai le proprie necessità e tantomeno i propri sogni. Questo perché temono di rivelarsi “un peso” per coloro che hanno accanto e, ad aumentare il carico, ci pensa il convincimento che per conquistare le persone si debba solo sopperire alle loro esigenze, trascurando se stessi fino a prosciugarsi. Ovviamente è facile comprendere quanto la cosa possa comunque causare frustrazione ed infelicità e come, a lungo andare, possa condurre a notevoli disagi psichici. Ma perché l’ecoista fa così se comunque non ne trae beneficio? Eh. La risposta, molto probabilmente, sta nel fatto che questa modalità sia una specie di difesa disfunzionale. In pratica, trattandosi individui dotati di una grande sensibilità, sofferenti ai rimproveri ed alle critiche, ricorrono ad una specie di “introversione difensiva” il cui meccanismo può essere semplificato così: se nessuno si accorge di me, nessuno può umiliarmi. È sovente che le personalità ecoiste siano cresciute con figure significative che abbiano fatto sperimentare loro invalidazioni o trascuratezza emotiva ove lo “zittire” i propri bisogni, si rivelava un apprezzato “non dare fastidio”. È facile intuire che un’altra caratteristica della personalità ecoista sia la bassa autostima, motivo per cui le eventuali ambizioni vengono demolite da modalità di pensiero disfattista. La sua vita è autolimitante e tendente ad abbassare sempre di più i propri standard per potersi adattare meglio alle esigenze altrui. Inoltre, ricordiamo che il continuo cercare di compiacere gli altri e soprattutto a negare e reprimere i propri bisogni, fa sì che essi sviluppino difficoltà con l’approccio introspettivo e perdano la capacità di insight finendo per sentirsi bloccati e nel non sapere cosa si desidera veramente. Cosa accade? Che, paradossalmente nonostante facciano di tutto per far sì che la gente abbia bisogno di loro, sono essi stessi a restare intrappolati nella dipendenza emotiva. Tali personalità sono una vera e propria calamita per le personalità narcisiste di cui abbiamo parlato nell’articolo “Le modalità relazionali nel disturbo narcisistico di personalità” e non è un caso che la personalità ecoista debba il suo nome ad ECO la ninfa che visse per Narciso e morì consumata dall’amore non corrisposto per il giovane che l’aveva respinta. Non sarebbe male se deste un’occhiata alla storia di questo interessante mito…