Il concetto di cultura è accostato a quello di ecologia, per giungere a concepire la diversità culturale come humus per immaginare, progettare e trasformare il futuro. Splendida ed arguta la similitudine tra la sostenibilità dell’ecosistema, che  racchiude ed include diversità biologiche, ed il dinamismo sociale derivante dalla diversità culturale. 

Continuando la lettura del nostro testo Volti dal futuro, edito dalla Multimage di Firenze, la casa editrice dei diritti umani, ho cercato di tratteggiare una sorta di fil rouge nel saggio di Gianmarco Pisa, che, attraverso l’analisi di concetti chiave, apparentemente distanti, ci fa intravedere nuovi scenari di luce. 

Un’aula in cui siano presenti culture diverse non solo è più inclusivo, ma accresce l’apprendimento degli studenti. Un ambiente di lavoro eterogeneo diventa più creativo e produttivo. La comprensione reciproca ed il dialogo interculturale può e deve costruire un mondo di pace. L’istruzione ed in particolare l’educazione al patrimonio devono promuovere l’amicizia tra le nazioni… La diversità culturale si configura quindi come ricchezza per immaginare e progettare il futuro. A tal proposito la metafora dell’albero e il sogno ci aiuta a comprendere il processo costruttivo cui tende la Natura stessa. L’albero affonda nel terreno le sue radici e ne trae linfa e forza per innalzare nel cielo del futuro  i suoi rami e tutto questo senza conflittualità.

Cultura ed ecologia, una similitudine sottesa per concepire la diversità culturale come fondamenta per immaginare, progettare e trasformare l’avvenire dell’umanità. Tale visione della diversità culturale, come patrimonio immateriale, deve condurre all’abbandono degli stereotipi comportamentali, fondati sull’ aggressione dei popoli e lo sfruttamento delle risorse, da parte dei governi, per disegnare nuove possibilità, nuovi scenari e nuove relazioni tra i  popoli, nel rispetto dei valori umani e del Pianeta.

Napoli si configura come un esempio di ecosistema culturale in cui la diversità costituisce la sua forza ed il suo humus. Il suo fascino ed il suo mistero sono racchiusi proprio nella stratificazione delle culture che l’hanno abitata e che prolificano nel presente dinamismo della città.

Il potere di questa nuova immagine della diversità della cultura deve condurre ad una nuova consapevolezza collettiva e sociale, che possa finalmente orientare le scelte politiche del futuro.

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