Il Bilancio per competenza degli Enti non piccoli, gli schemi approvati dal D.M 05/03/2020: allegati A- B -C
La settimana scorsa abbiamo analizzato lo schema di rendiconto previsto per gli ETS di minori dimensioni, quelli che presentano entrate complessive inferiori a 220.000,00 euro. Per questi enti è prevista una modalità semplificata di adempiere all’obbligo di rendicontazione attraverso l’adozione del Modello D – Rendiconto per cassa.
In questo intervento tratteremo invece dei modelli previsti per gli ETS “non piccoli”, quelli cioè che hanno entrate superiori a 220.00,00 euro.
A questi enti si applicano le diposizioni dell’art 13 del D. lgs 117/2017 secondo cui ‘’gli Enti del terzo settore devono redigere il bilancio di esercizio formato dallo Stato Patrimoniale, dal Rendiconto Gestionale e dalla Relazione di Missione che illustra le poste di bilancio, l’andamento economico e gestionale dell’ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie’’.
Il bilancio d’esercizio rappresenta un insieme unitario e inscindibile di documenti, per cui la mancanza anche di uno solo rende annullabile la delibera di approvazione del bilancio stesso.
Gli ETS “non piccoli” sono quindi obbligati alla tenuta di scritture contabili finalizzate alla redazione del bilancio d’esercizio secondo il principio della competenza rilevando costi e ricavi che hanno avuto un effetto sull’esercizio considerato, indipendentemente dalla relativa manifestazione finanziaria. Quindi costi e ricavi relativi all’esercizio devono essere contabilizzati anche se non si è verificato il relativo pagamento o incasso.
Anche per gli ETS “non piccoli” il D.M. 05/03/2020 ha previsto i modelli obbligatori per la redazione del bilancio. Nello specifico troviamo:
- Il Mod. A – Stato patrimoniale
Lo stato patrimoniale rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell’ETS. Nello stato patrimoniale sono indicate le attività, le passività e il patrimonio netto dell’ETS alla data di chiusura dell’esercizio. La forma è a sezioni contrapposte denominate rispettivamente Attivo e Passivo.
La classificazione degli elementi dell’attivo è effettuata principalmente sulla base del criterio della destinazione, in base al quale, gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni.
La classificazione delle voci del passivo è effettuata principalmente sulla base della natura delle fonti di finanziamento; ciò al fine di distinguere i mezzi di terzi dai mezzi propri.
Le Macrovoci dello stato patrimoniale corrispondono a quelle del bilancio civilistico previsto per le società ma sono state inserite alcune sottovoci aggiuntive caratterizzanti tipiche degli ETS. ( es. crediti da 5 per mille – crediti verso altri enti del terzo settore -fondo di dotazione)
- Il Mod. B- rendiconto gestionale
Il rendiconto gestionale espone i proventi e gli oneri dell’ETS relativi all’esercizio a cui si riferisce. Stante il carattere non lucrativo degli ETS la funzione del rendiconto gestionale non è quella di evidenziare il risultato d’esercizio quanto più la capacità dell’ente di operare in maniera efficace ed efficiente con le risorse a disposizione mantenendo un equilibrio economico nel perseguimento delle finalità sociali.
Nel rendiconto gestionale le varie componenti sono raggruppate in funzione delle diverse aree gestionali, distinguendo i proventi per provenienza e gli oneri per destinazione.
Il rendiconto si divide in cinque sezioni che richiamano la classificazione delle possibili attività degli ETS : attività di interesse generale (art. 5), attività diverse (art. 6) e attività di raccolte fondi (art. 7) a cui si aggiungono una sezione dedicata alla gestione patrimoniale e finanziaria e una relativa al supporto generale in cui vengono appostati costi e proventi comuni non immediatamente ripartibili nella aree precedenti.
Lo schema di rendiconto gestionale prevede infine un’area facoltativa destinata ai costi e proventi figurativi finalizzata all’analisi dei risultati di carattere sociale perseguiti e ottenuti dall’ETS.
Il Mod. C- relazione di missione
Il bilancio degli ETS di maggiori dimensioni si compone infine del modello C- Relazione di Missione
La relazione di missione, ai sensi dell’art. 13, c. 1 del D.lgs. 117/2017, illustra, da un lato, le poste di bilancio e, dall’altro lato, l’andamento economico e finanziario dell’ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie.
Per la relazione di missione non è stato previsto un modello rigido, ma un contenuto obbligatorio che si compone di 24 punti con la finalità di fornire le seguenti informazioni:
- Informazioni generali sull’Ente;
- Relazione sull’attività svolta dall’ente nell’esercizio;
- Dati sugli associati e fondatori e sulla loro partecipazione alla vita dell’Ente;
- Criteri applicati nella valutazione delle voci di bilancio
- I volontari, i dipendenti e i compensi degli organi dell’Ente
- L’attestazione in merito alla destinazione dell’eventuale avanzo
- Attività diverse svolte e carattere secondario e strumentale delle stesse
- Costi figurativi ed erogazioni liberali ricevute ed effettuate
- Raccolte fondi.
Come già anticipato il bilancio è un documento unitario composto da tutti e tre i modelli, per cui devono essere tutti e tre predisposti dal Consiglio Direttivo e sottoposti unitariamente all’approvazione dell’assemblea dei soci.
Il bilancio approvato, nelle sue tre componenti, dovrà essere depositato presso il RUNTS entro il 30 giugno dell’anno successivo a cui si riferisce.
scarica il modello A: MODELLO DI STATO PATRIMONIALE
scarica il modello B. MODELLO DI RENDICONTO GESTIONALE