Il Modello D Rendiconto semplificato per cassa per il bilancio degli ETS minori
Il D. lgs. 117/2017 – Codice del Terzo Settore- nel disciplinare in maniera organica e innovativa gli Enti del Terzo settore, prevede all’art 13 <>, il contenuto minimo del bilancio che gli Enti del terzo settore (ETS), che non esercitano la propria attività esclusivamente o principalmente in forma di impresa commerciale, sono tenuti a redigere, disponendo che il bilancio «deve essere redatto in conformità alla modulistica definita con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito il Consiglio nazionale del Terzo settore».
L’art. 13 del CTS, nello specifico, prevede che per gli ETS con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate non inferiori a 220.000,00 euro lo stesso sia formato da STATO PATRIMONIALE – RENDICONTO GESTIONALE E RELAZIONE DI MISSIONE ,
Per gli ETS con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate inferiori a 220.000,00 euro, invece, viene prevista la possibilità di predisporre un bilancio in forma di RENDICONTO PER CASSA.
Il CTS dunque, impone l’obbligo di redigere il bilancio di esercizio, adempimento per altro già svolto dalle Associazioni, ma innova rispetto al passato stabilendo un obbligo di forma.
Con decreto n. 39 del 5 marzo 2020 (e pubblicato nella G.U. n. 102 del 18 aprile 2020) il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha approvato la modulistica di bilancio che gli ETS devono obbligatoriamente adottare a partire dall’esercizio 2021.
Sono stati previsti due schemi di bilancio differenti per ETS di non minori dimensioni (“non piccoli”) ed ETS di minori dimensioni (“piccoli”).
L´art. 13 del CTS distingue le due categorie in base ai ricavi complessivi, prevedendo due tecniche di rendicontazione:
• Ricavi complessivi fino a 220.000,00 euro rendiconto per cassa
• Ricavi complessivi superiori 220.000,00 euro – bilancio per competenza
Per quanto rileva il limite dei 220.000,00 euro, si dovrà tenere conto del volume complessivo di ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate, escludendo le entrate relative a disinvestimenti (alienazione di immobilizzazioni) e il ricevimento di finanziamenti.
Bisognerà fare riferimento alle entrate risultanti dal bilancio dell’esercizio precedente e l’obbligo di utilizzo del sistema di rilevazione per competenza economica scatterà dall’esercizio successivo a quello rendicontato
In questo intervento analizziamo il RENDICONTO PER CASSA, quindi il modello previsto per gli ETS con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate inferiori a 220.000,00 euro.
Il rendiconto per cassa, indicato dal D.M. come Modello D, è in sostanza un estratto conto sintetico dei movimenti finanziari, nel quale sono rilevate le entrate e le uscite dell’esercizio secondo il criterio di cassa, rilevando quindi le entrate e le uscite solo quando si realizzano i rispettivi incassi e pagamenti.
Il Modello D si presenta come uno schema a sezioni contrapposte con a sinistra le Uscite e a Destra le Entrate diviso per Aree gestionali. E’ di fondamentale importanza individuare la corretta area gestionale a cui imputare la specifica uscita o entrata.
All’interno delle singole aree sono previste specifiche voci di uscita classificate per natura e specifiche voci di entrata classificate in base alla loro provenienza.
Analizziamo nello specifico le singole aree:
Area A) USCITE ED ENTRATE DA ATTIVITA’ DI INTERESSE GENERALE riguarda tutto ciò che fa parte dell’attività istituzionale e statutaria dell’ente.
Mentre le entrate appaiano di più immediata comprensione, proviamo ad analizzare le singole voci di uscita per un maggiore dettaglio
1) Materie prime, sussidiarie e di consumo: questa voce accoglie in via esemplificativa le uscite relative all’acquisto di acquisti beni per mense, circoli e bar interne, carburante, cancelleria, materiali di pulizia.
2) Servizi: potranno essere qui rendicontate le uscite relative a rimborsi chilometrici- consulenze- assicurazioni-formazione – utenze – compensi agli organi sociali- spese di rappresentanza- -viaggi e trasferte-spese postali- commissioni bancarie legate alla gestione conto corrente – pubblicità-collaborazioni
3) Godimento beni e servizi: per la rendicontazione di canoni di noleggio- locazioni-leasing
4) Personale: spese per personale dipendente
5) Uscite diverse di gestione: è una voce residuale , rientrano qui tutte le voci non allocate nelle voci precedenti, vi rientrano le tasse e i tributi ad esclusione delle imposte sul reddito, abbonamenti a giornali, liberalità a terzi, omaggi e articoli promozionali.
Area B) USCITE ED ENTRATE DA ATTIVITA’ DIVERSE prevede le stesse voci di uscita e di entrata già previste per la voce A) ma che afferiscono non all’attività istituzionale ma ad eventuali attività diverse svolte dall’ente in via secondaria e sussidiaria rispetto all’attività istituzionale.
Area C) USCITE ED ENTRATE DA ATTIVITA’ DI RACCOLTA FONDI, si riferisce alla raccolta fondi svolta dagli ETS per finanziare le proprie attività, distinguendo tra le raccolte fondi occasionali e le raccolte fondi abituali. Nelle uscite andranno contabilizzate tutte le spese sostenute per la realizzazione della raccolta fondi.
Area D) USCITE ED ENTRATE DA ATTIVITA’ FINANZIARIE E PATRIMONIALI. Tra le entrate troviamo a titolo esemplificativo gli interessi o altri proventi su investimenti finanziari, le entrate da patrimonio edilizio es. fitto da locazione di immobili di proprietà dell’ente. Tra le uscite: interessi passivi e commissioni su finanziamenti bancarie- interessi passivi per dilazioni di pagamento.
Al termine di ognuna delle prime quattro aree viene evidenziato il saldo della singola gestione in modo da dare evidenza del singolo risultato sul risultato complessivo dell’esercizio.
Area E) USCITE ED ENTRATE DA ATTIVITA’ DI SUPPORTO GENERALE: vengono qui contabilizzate le uscite e le entrate che non siano direttamente afferibili alle altre aree, con carattere quindi residuale
Al termine delle 5 aree viene determinato un risultato d’esercizio, come saldo tra Entrate ed Uscite, definito come Avanzo/Disavanzo prima delle imposte
Le imposte riguardano le imposte sul reddito (ires e irap) eventualmente dovute dall’ETS in base all’attività svolta.
L’eventuale scomputo delle imposte dà quindi luogo all’Avanzo/Disavanzo d’esercizio prima di investimenti e disinvestimenti patrimoniali e finanziamenti
Nel rendiconto di cassa, le operazioni che afferiscono la gestione in c/capitale dell’ente e quindi impatta sul patrimonio dello stesso, sono raccolte in una specifica Area distinta:
USCITE ED ENTRATE DA INVESTIMENTI E DINVESTIMENTI IN IMMOBILIZZAZIONI E DA DEFLUSSI O FLUSSI DI CAPITALE DI TERZI. La voce raccoglie gli investimenti in immobilizzazioni materiali e finanziarie e il disinvestimento delle stesse avvenute nell’esercizio ( a titolo esemplificativo costituirà un investimento in immobilizzazione l’acquisto di un automezzo, costituirà un disinvestimento la cessione dello stesso, avvenuta magari perché lo stesso, anche se ancora in buone condizioni non è più utile alle attività).
Le entrate di questa voce non rilevano nel calcolo del limite dei 220.000,00 euro per l’individuazione dello schema di bilancio da applicare.
Il saldo di questa voce si andrà a sommare algebricamente all’Avanzo/Disavanzo d’esercizio prima di investimenti e disinvestimenti patrimoniali e finanziamenti, per determinare l’Avanzo/Disavanzo Complessivo.
Il rendiconto termina con la quadratura finanziaria per cui la disponibilità di cassa e banca dell’esercizio t-1 sommata algebricamente all’Avanzo/Disavanzo Complessivo dell’esercizio t dovrà corrispondere alla disponibilità di cassa e banca dell’esercizio t.
Il rendiconto di cassa va depositato telematicamente presso il RUNTS entro il 30 giugno dell’anno successivo all’esercizio a cui si riferisce, previa approvazione da parte dell’assemblea dei soci. Per il deposito il rendiconto deve essere predisposto in formato PDF/A. Al deposito potrà provvedere il legale rappresentante o altro consigliere munito di spid e firma digitale o un commercialista incaricato.