La pandemia fiacca le città fino a mutarne il paesaggio.
Editoriale – La rapida diffusione del virus attraverso la variante Omicron, con il numero di positivi che cresce ogni giorno, sta provocando disservizi, un preoccupante rallentamento delle attività economiche e un processo di “desertificazione” che ricorda il “lockdown” del marzo 2020, quando il Covid, nella sua fase più acuta, mise in ginocchio l’Italia.
Anche la paura di contagiarsi induce i cittadini a limitare le uscite. Nelle metropoli il fenomeno appare più evidente. Poche persone in strada, turisti quasi zero, traffico “ai minimi storici”, alberghi che chiudono, bar, ristoranti e negozi semivuoti e a rischio “crac”. I saldi di fine stagione saranno un flop e gli esercenti lanciano l’allarme. Il picco dei contagi dovrebbe essere raggiunto alla fine di gennaio, dicono gli esperti, e la speranza è che allo stallo di adesso, che sembra spingere le imprese sull’orlo del precipizio, segua una ripresa decisa, prima che sia troppo tardi. Un’onda che si può fermare solo coi vaccini. Si fanno i conti con l’impennata di contagi in tutta l’Irpinia, tanto sono i giovani e le giovani che ormai sono in quarantena precauzionale o positivi. Analogamente per tutta la popolazione che ha portato a ridurre l’utilizzo dei mezzi pubblici e la città sembra di nuovo sospesa tra la paura e le nuove varianti in circolazione. Le azioni messe in campo, ad oggi, per usare il trasporto pubblico, per accedere nei locali anche con il Green Pass “Rafforzato” (vaccinazione e guarigione).
Ma quanti lo hanno? Quanti sono gli studenti non vaccinati in Irpinia? Nuovi open day da parte dell’Asl di Avellino saranno dedicati a queste persone? Potrebbe essere avvisati telematicamente della possibilità di vaccinarsi. Si potrebbe avere e si sta vendo l’obiettivo è fare uno screening di massa periodico, utile per tenere sotto controllo i casi e prevenire i focolai. Sempre più oggi la necessità di indossare le mascherine FFP2 per contenere realmente la diffusione del virus è importante che tali accessori siano diffuse per gli studenti e delle loro famiglie. Siamo in piena guerra una guerra che come umanità dobbiamo provare a vincere.