Le parole di Ghali riaccendono le polemiche sulla Rai, la censura ai tempi del festival imbarazza e non poco
Politica e dintorni – “Stop al genocidio”, tre semplici parole possono assumere il peso maggiore di ogni singola bomba sganciata su Gaza? La a questa domanda risposta è probabilmente si.
Intenzione del rapper Ghali era quella di smuovere l’attenzione pubblica su ciò che sta accadendo nella striscia di Gaza, un massacro di civili senza precedenti di cui il mondo sta prendendo sempre con maggiore forza una posizione di netta condanna, e su cui i media italiani assumono un atteggiamento più neutro del dovuto.
L’artista nato a Milano da genitori tunisini era stato già preso di mira da una parte della critica, in particolare non sarebbe stato visto di buon occhio per la sua esibizione nella serata delle cover, serata in cui ha reso omaggio al compianto Toto Cotugno intonando famoso brano L’Italiano, ritenuto indegno di cantare tale canzone in quanto non italiano, cosa smentita immediatamente dai fatti che attestano la nazionalità italiana dell’artista.
Nella serata finale il rapper ha concluso l’esecuzione del brano Casa mia, in cui si parlava di guerra ed ospedali bombardati pronunciando le parole “stop al genocidio”, riferendosi alle azioni predette azioni militari compiute dall’esercito israeliano, il messaggio è stato immediatamente censurato dall’emittente pubblica per poi fare marcia indietro.
Successivamente al proferimento di tale frase l’ambasciatore Israeliano ha parlato di diffusione di odio nei confronti di Israele dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, la risposta di Ghali non si è fatta attendere in quanto il cantante ha ricordato che le tensioni tra israeliani e palestinesi siano preesistenti all’attacco di Hamas, immediatamente la Rai ha emanato un comunicato letto da Mara Venier in cui la stessa Tv pubblica afferma di seguire con ed informare gli spettatori con la massima neutralità possibile,
Altro episodio spiacevole ha riguardato un altro concorrente al Festival di Sanremo, Dargen D’Amico il quale ha voluto lanciare un messaggio in favore dell’immigrazione, anche in questo caso Mara Venier ha interrotto la dichiarazione del cantante ospite di Domenica In.
In uno Stato che già in passato ha vissuto la piaga della dittatura e che a parole si batte per la libertà di stampe ed espressione, sancite anche nella Costituzione non può permettersi di incappare in tali figuracce attraverso il servizio che in quanto pubblico dovrebbe essere al servizio del cittadino e non del potente di turno.