In occasione dell’anniversario della morte di Don Ferdinando Renzulli, parroco di Cesinali e fondatore del Teatro d’Europa, avvenuto nel maggio del 2011, è stato organizzato il 3 maggio 2024 il convegno dibattito dedicato a lui ed alla valenza straordinaria del teatro nella pratica didattica.
Tra tutte, l’arte drammatica risulta essere la più catartica ed inclusiva, capace di favorire la duttilità nel cambio dei ruoli e la capacità di rompere i meccanismi che imbrigliano nelle “maschere”, di pirandelliana memoria, la personalità di ciascuno.
Questa, la grande intuizione del Renzulli, definito “l’amico dei poveri”, già parroco di Borgo Ferrovia della città di Avellino, committente del Murale della pace situato nella chiesa di San Francesco, realizzato dall’ artista Ettore De Conciliis negli anni 1964/65.
L’io nasce libero, ma l’educazione e le convenzioni sociali cui è sottoposto ne offuscano e limitano la creatività e l’evoluzione spirituale. Purtroppo i meccanismi degli stereotipi comportamentali finiscono per bloccare l’energia psichica ed imbrigliano la persona in ruoli prefissati e rigidi, che ne inibiscono l’evoluzione.
Fare teatro a scuola favorirebbe, invece: l’autostima, l’autodisciplina, il sano divertimento, la socializzazione, l’apprendimento dei contenuti e la liberazione dell’io dagli schemi che la società impone: ognuno avrebbe il proprio “posto al sole” che tutti, ma proprio tutti cercano nel mondo. Le stereotipie verrebbero superate ed aumenterebbe la consapevolezza di sé e delle proprie capacità e abilità. Nel nostro quotidiano “entriamo ed usciamo” inconsapevolmente dai ruoli che assolviamo e questo determina azioni e risposte meccaniche che non sortiscono a volte il cambiamento e l’apprendimento: riuscire, attraverso il teatro, a rompere tali meccanismi, tali stereotipie, significherebbe indurre risposte diverse, alternative e funzionali alla manifestazione del proprio “essere”; significherebbe insegnare agli alunni che non esiste solo una strada a senso unico, ma infinite possibilità di soluzione dei problemi e infiniti modi di essere nella libertà e nel rispetto degli altri.
Fare teatro vuol dire esplorare altre vite e viverne migliaia; fare teatro significa acquisire la consapevolezza che la vita stessa è teatro; è acquisizione e manifestazione di ruoli; è energia dinamica sincronica e diacronica.
L’evento organizzato presso il Teatro d’Europa di Cesinali in provincia di Avellino è stato magistralmente condotto dalla giornalista Stefania Marotti, presenza fissa per i lettori attenti della provincia, che ha introdotto con ricchezza di particolari i relatori partecipanti al dibattito, personalità di spicco nel panorama culturale della verde Irpinia.
A fare gli onori di casa Luigi Frasca, Presidente del Teatro d’Europa che ha compartecipato insieme a Don Ferdinando Renzulli alla sua materializzazione; sua moglie Angela Catarina, attrice poliedrica ed amabile, nonché appassionata docente di arte drammatica e il Sindaco di Cesinali Dr. Dario Fiore, che sostiene da sempre tale istituzione, fiore all’occhiello del territorio.
Si sono poi alternati negli interventi, tutti profondamente sentiti e congruenti, Carmelina D’Amore Presidente di Fondazione Sistema Irpinia, che si prefigge di potenziare e valorizzare il locale patrimonio ambientale, turistico e culturale; Don Antonio Vincenzo Paradiso, Direttore Caritas di Avellino, che ha parlato del teatro come strumento di arteterapia, capace di aiutare i ragazzi ad uscire dall’isolamento entro cui le paure personali e l’imperante tecnologia possono ridurli.
A seguire il Prof. Pietro Caterini, Dirigente Scolastico degli Istituti De Sanctis, D’Agostino, Amatucci, che tanto si spende nell’ arricchire l’offerta formativa destinata ai propri alunni con proposte didattiche riguardanti appunto l’arte drammatica, come via d’accesso alternativa alle potenzialità degli allievi.
La Prof. ssa Angelina Aldorasi, già Rettore del Convitto, Formatrice APS Membro Rotary Club, ha poi caldamente auspicato che il teatro possa divenire in un prossimo futuro una disciplina da insegnare nelle scuole di ogni ordine e grado.
La serata è stata inoltre impreziosita da Modestino Di Nenna, Artist/ Menager che ha abbattuto il muro della diversità al cinema, portando sugli schermi, come protagonisti dei suoi film, tra cui Big Boys, ragazzi diversamente abili,
La Prof. ssa Lucia Forino, Dirigente Scolastico del Liceo Scienze Umane P.V. Marone di Avellino, nonché Presidente Associazione Nazionale ANDIS dei Dirigenti, ha sottolineato con fervore e convinzione la valenza inconfutabile del teatro come ancora di salvezza e strumento di evoluzione psicologica e culturale dei ragazzi, fagocitati oggi come oggi dalla comunicazione a distanza, che inibisce la manifestazione dei sentimenti e delle emozioni, a discapito dell’empatia.
Non poteva poi mancare l’intervento di Gigi Savoia, Attore, Regista e Direttore Artistico del Teatro d’Europa, che, attraverso la sua voce e mimica, ha condotto i presenti nell’arte magica della parola sapientemente pronunciata e manifestata attraverso la recitazione.
Ad arricchire con il suo intervento la serata, il Professor Ettore Massarese, autore e regista di teatro, titolare di Discipline dello Spettacolo presso l’Università di Napoli Federico II, (ideatore e direttore artistico dei Progetti “ I mari del sud” e “Tra le carità del sottosuolo” che vide la partecipazione di Carmelo Bene) che ha attribuito alla Divina Commedia alto valore performativo, quale duttile, poliedrico ed inimitabile testo teatrale da utilizzare nelle scuole.
Assente per sopraggiunti ed improrogabili impegni istituzionali il Provveditore agli Studi di Avellino, Prof.ssa Fiorella Pagliuca.
A concludere la rassegna il Vescovo di Avellino, Monsignor Arturo Aiello che con la sua amabile oratoria ha affascinato il nutrito pubblico, definendo la vita stessa un grande e meraviglioso copione entro cui ciascuno compie il proprio destino.
Si ringrazia infine la Prof.ssa Anna Savelli per la fattiva collaborazione e per il coinvolgimento di tanti dirigenti scolastici e docenti ivi convenuti.