Questa settimana la nostra mini-rubrica “SorpendenteMente” ritorna puntuale con un chiarimento in merito ad una richiesta.
Diverso tempo fa l’Ordine degli Psicologi della Campania ha stipulato un protocollo di intesa con la Giunta Regionale della Campania per l’attivazione del progetto “sostegno psicologico dell’infanzia e della adolescenza a favore dei soggetti socialmente svantaggiati”. Orbene questo progetto, pur offrendo un servizio simile, è altro dal “bonus psicologico” ed ora chiariamo nel dettaglio a cosa serve e come funziona. A tal proposito, vi riporto alcune parti del suddetto protocollo.
Riguardo le finalità e gli obiettivi, l’ART. 1 si esprime in questo modo: “Finalità del presente atto è quella di attivare una collaborazione tra la Regione Campania e il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Campania, volta al contrasto degli effetti negativi sul benessere psicologico dei minori dovuti alla pandemia da COVID-19 – in attuazione dell’art. 41 della L.R. n. 5/2021 – attraverso l’attivazione di un qualificato servizio per il sostegno e l’assistenza psicologica dell’infanzia e dell’adolescenza da parte di psicologi iscritti all’albo, al fine di offrire le idonee e tempestive forme di assistenza psicologica ai minori della regione Campania per prevenire l’insorgere di quadri sintomatologici complessi. In particolare, attraverso la stipula del presente protocollo la Regione Campania e l’Ordine degli psicologi della Campania, si impegnano ad avviare un sistema di assistenza e supporto psicologico a livello regionale per contrastare forme di disagio e/o malessere psico-fisico dei minori, individuati con la collaborazione dei pediatri di libera scelta, offrendo la possibilità di svolgere percorsi di sostegno psicologico per bambini ed adolescenti al fine di consentire un inquadramento dei vissuti del minore – e della sua famiglia – e dell’eventuale sintomatologia derivante da fattori scatenanti riconducibili alla Pandemia da Covid. L’obiettivo è quello di offrire una forma di contenimento e ridefinizione dei vissuti, sostenendo il minore e la sua famiglia nell’ottica dell’empowerment.”
Rispetto ai ruoli ed i comiti, l’art. 3 cita “L’Ordine, in ossequio al principio comunitario della libertà di stabilimento e di prestazione della propria professione e attività, fornisce ai Pediatri di libera scelta le indicazioni utili a individuare i segni di disagio psicologico, dà adeguata pubblicità all’iniziativa e individua tra gli iscritti che manifestino interesse a prestare i servizi e le prestazioni di cui al presente protocollo, i professionisti aderenti all’iniziativa. ….. “
Infine, in merito alle caratteristiche del servizio, nell’ART. 4 si legge: “Gli interventi dei professionisti psicologi sono rivolti a fornire sostegno psicologico specifico ai minori afferenti alla fascia di età stabilita dalla richiamata norma regionale, svantaggiati o a rischio di esclusione sociale che manifestino disagi psichici e/o comportamentali per gli effetti della pandemia da COVID-19; si intende offrire la possibilità di svolgere colloqui psicologici a bambini ed adolescenti al fine di consentire un inquadramento dei vissuti del minore – e della sua famiglia – e dell’eventuale sintomatologia derivante da fattori scatenanti riconducibili alla Pandemia da Covid-19 quali ad esempio: la chiusura degli istituti scolastici, l’isolamento sociale, la convivenza forzata, la malattia e l’eventuale perdita di familiari o di altre persone di riferimento; essi sono svolti di norma in presenza salvo particolari esigenze. Le attività dovranno concludersi entro l’anno 2022. Le caratteristiche del servizio, e le modalità attuative saranno disciplinate da specifici provvedimenti di attuazione”
Orbene, è chiaro che sia stato fornita un’opera importante e che la rete di collaborazione che si è creata sia stata messa al servizio della popolazione: è un peccato che molti ancora oggi lo ignorino. C’è una mano tesa: afferratela.