Rieccoci con la mini-rubrica “SorprendenteMente”, anche stavolta puntuale e pronta a trattare un argomento un po’ sottovalutato, che, invece, è di grande rilevanza. Sto parlando del pregiudizio. Già di suo la parola si è formata da due parti: “pre” e “giudizio” ossia un giudizio che viene prima, che “anticipa”. In latino, infatti era “praeiudicium” composto di prae- prima e iudicium giudizio e traducibile con “sentenza anticipata”. Si tratta di un’opinione o un’idea che esula dalla conoscenza adeguata e diretta dei dati (fatti, perone, cose ecc) e si fonda su personali convinzioni capaci di condizionare una valutazione che, di fatto, non avviene.
Il pregiudizio è molto comune nella società moderna che lo utilizza più spesso di quanto si creda, soprattutto nella sua accezione negativa. Si si, avete letto bene: ho scritto “soprattutto”, perché il pregiudizio appartiene ad una modalità di pensiero che non è solo negativa. Mi spiego meglio. Citando Gordon Allport, “La mente umana deve pensare con l’aiuto di categorie… Una volta formate, (le categorie) sono la base per il normale pregiudizio: non possiamo assolutamente evitare questo processo: la vita ordinata dipende da esso”. Questo processo, dunque, ci aiuta ad adattarci e comprendere meglio ciò che ci circonda, tuttavia il “categorizzare rapidamente” induce a compiere errori. Ed in presenza di pregiudizio entrano in gioco anche gli stereotipi, che, in parole povere, sarebbero delle credenze che si estendono ad un gruppo di persone. Comprendono l’aspetto cognitivo, con idee e credenze, l’aspetto affettivo, con sentimenti ed emozioni e l’aspetto comportamentale ovviamente in merito alle azioni che eseguiamo in virtù degli altri Non ostante questi non siano sempre e per forza negativi, tuttavia contribuiscono alla categorizzazione ed alla discriminazione ed è qui che arriva l’accezione negativa del pregiudizio. Va da sé che non tutte le opinioni negative siano in realtà dei pregiudizi: a differenza di questi ultimi, le opinioni sono basate su fatti, esperienze, gusti, valutazioni e tanti altri fattoi che forniscono elementi su cui basarsi per formulare un giudizio.
Il pregiudizio può essere esplicito, ossia chiaro, verbalizato e/o agiìto, oppure nascosto, cioè velato o formulato con allusioni e/o azioni non dirette. È detto pregiudizio sottile se viene espresso in maniera “socialmente accetttabile”; pregiudizio riluttante ove il soggetto non evita a tutti i costi il contatto con membri di “altre categorie”, ma non perde l’occasione se gli si presenta in maniera defilata; pregiudizio implicito che consiste in un atteggiamento negativo nei confronti dei membri di altri gruppi sociali che però non è de tuto consapevole (motivo per cui viene detto anche pregiudizio inconscio); infraumanizzazione, invece è il termine utilizzato per definire chi ritiene il proprio gruppo di appartenenza “più umano” degli altri.
Secondo alcuni studi, il pregiudizio viene appreso nell’infanzia, soprattutto nel contesto di vita ove i modelli di riferimento, ossia le figure significative, inculcano ai bambini il proprio pensiero. Ciò avviene sia volontariamente che involontariamente ed i bambini apprendono subito di appartenere ad un certo tipo di gruppo piuttosto che ad u altro dove è “lecito” pensare agli altri sistemi in un certo modo. Qui entrano in gioco la religione, la cultura ed un’infinità di altre cose che ci accompagnano nel quotidiano. Ad esempio, è più facile pensare di ottenere “accettazione sociale” e/ o sostegno quando si pensa allo stesso modio del gruppo di appartenenza, in particolar modo quando si cerca un capro espiatorio al di fuori di questo. Il pregiudizio così utilizzato, dunque, è il male della società a causa del quale molte delle persone su cui è esercitato perdono autostima, possibilità lavorative, possibilità sociali e tanto altro. Vero è, infatti, che il pregiudizio porti al bullismo, alla violenza di genere alla perdita di proprietà (piccoli e grandi beni), difficoltà di carriera e difficoltà lavorative in generale, nonché problemi relazionali e familiari. I tipi di pregiudizio sono diversi tra i quali il razzismo, il sessismo, l’omofobia e l’egoismo e molto spesso, anzi, troppo spesso, sconfinano nella discriminazione. Questo, purtroppo, è un altro argomento particolarmente attuale sicuramente lo affronteremo, ma in un altro articolo.