Rieccoci con la Mini-rubrica “SorprendenteMente” il cui argomento odierno è fulcro di attenzione da un bel po’ di anni. Premetto che essendoci tanto da dire, questo articolo sarà suddiviso in due parti per esigenze di natura tecnico-logistiche

Il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) è stato oggetto di interesse clinico da molto tempo ed era classificato come un Disturbo del Controllo degli Impulsi. Attualmente nella nuova edizione del DSM-V (Diagnostic Statistical Manual of Mental Disorders V ) non fa più riferimento al Gioco d’Azzardo Patologico ma presenta il “Disturbo da Gioco d’Azzardo”. Esso è collocato all’interno della classe delle “Dipendenze”, ma in un’apposita sottocategoria, ossia “Disturbo non correlato all’uso di sostanze”. La sintomatologia del Disturbo da Gioco d’Azzardo, infatti, ha elementi tipici e ricorrenti che possono essere equiparati alla dipendenza da sostanze. Vi è il bisogno costante di dover giocare: detto anche “craving”, consta nel “desiderio impulsivo per una sostanza, cibo o altro oggetto-comportamento gratificante” che “sostiene il comportamento additivo e la compulsione”. Ancora, presenta il nervosismo e l’irrequietezza sperimentata quando non è possibile giocare d’azzardo identificabile in sindrome di astinenza ed, infine, la necessità di aumentare la frequenza del gioco.

Nel DSM V troviamo i criteri diagnostici per il disturbo da gioco d’azzardo che classifica in gravità media, moderata o grave a seconda se vengano soddisfatti rispettivamente 4-5 , 6-7  o 8-9 dei seguenti criteri

  1. “Comportamento problematico persistente o ricorrente legato al gioco d’azzardo che porta a disagio o compromissione clinicamente significativi, come indicato dall’individuo che presenta quattro (o più) delle seguenti condizioni entro un periodo di12 mesi:
  1. 1-Ha bisogno, per giocare d’azzardo, di quantità crescenti di denaro per ottenere l’eccitazione desiderata.
  2. È irrequieto/a o irritabile se tenta di ridurre o smettere di giocare d’azzardo.
  3. Ha fatto ripetuti sforzi infruttuosi per controllare, ridurre o smettere di giocare d’azzardo.
  4. È spesso preoccupato/a dal gioco d’azzardo (per es. ha pensieri persistenti che gli fanno rivivere passate esperienze di gioco d’azzardo, analizzare gli ostacoli e pianificare la prossima avventura, pensare ai modi di ottenere denaro con cui giocare d’azzardo).
  5. Spesso gioca d’azzardo quando si sente a disagio (per es. indifeso/a, colpevole, ansioso/a, depresso/a).
  6. Dopo aver perduto denaro al gioco d’azzardo, spesso torna un’altra volta per ritentare (“rincorrere” le proprie perdite).
  7. Mente per occultare l’entità del coinvolgimento nel gioco d’azzardo
  8. Ha messo in pericolo o perduto una relazione significativa, il lavoro, opportunità di studio e di carriera a causa del gioco d’azzardo
  9. Conta sugli altri per procurare il denaro necessario a risollevare situazioni finanziarie disperate causate dal gioco d’azzardo


B. Il comportamento legato al gioco d’azzardo non è meglio spiegato da un episodio maniacale.
Specificare se:
Episodico: soddisfa i criteri diagnostici più di una volta, con sintomi di cedimento fra periodi di
disturbo da gioco d’azzardo almeno per diversi mesi.
Persistente: fa esperienza di sintomi continui, tali da soddisfare i criteri diagnostici per molteplici anni.
Specificare se:
In remissione precoce: dopo che i criteri per il disturbo da gioco d’azzardo sono stati in precedenza pienamente soddisfatti, nessuno dei criteri per il disturbo da gioco d’azzardo è stato soddisfatto per almeno 3 mesi ma meno di 12 mesi.
In remissione protratta: dopo che i criteri per il disturbo da gioco d’azzardo sono stati in precedenza pienamente soddisfatti, nessuno dei criteri per il disturbo da gioco d’azzardo è stato mai soddisfatto per un periodo di 12 mesi o più lungo.”

È interessante sottolineare come nei giocatori patologici vi sia una elevata comorbidità : al di là di quella più clamorosa con i disturbi da uso di sostanze, si riscontrano quella con i disturbi dell’Umore e i disturbi d’ansia.con cui il comportamento del giocod’azzardo può esere sia una conseguenza che una concausa. Inoltre, non di rado sono presenti anche disturbi della personalità i più ricorrenti dei quali risultano i DP Narcisistico, Antisociale, Istrionico e Borderline.

Allo stesso modo, importante è la tipologia del giocatore d’azzardo in quanto vi sono quelli che, in assenza di patologie pre-esistenti sviluppano la dipendenza dal gioco; giocatori già in ossesso di una certa labilità e fragilità emotiva precedente allo sviluppo della dipendenza e giocatori con tratti di personalità già marcatamente impulsivi e deficit attenzionali, infatti, come sostenuto da Morris e Voon (2006) nel Disturbo da Gioco d’Azzardo “l’intero processo di integrazione tra gli aspetti attivazionali, ricadute motivazionali e  decision making si alterano comportando disfunzionalità cognitive caratteristiche dei giocatori patologici come l’impulsività, la compulsività e deficit attenzionali

Quando si sviluppa la dipendenza al gioco d’azzardo? Già in adolescenza compare il suo precursore, ossia il “gioco sociale” che però pur non avendo valore di patologia offre le occasioni per un comportamento a rischio. Ad esempio, gli adolescenti giocano a poker utilizzando anche somme consistenti, giocano al “gratta e vinci” spendendo notevoli cifre, scommettono al biliardo ecce cc. Tutto ciò se limitato ad “una tantum” non corre il rischio di diventare un disturbo vero e proprio, tuttavia è terreno fertile per lo sviluppo dello stesso.

TO BE CONTINUED.

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