Rieccoci puntuali con la nostra “SorprendenteMente“, la mini-rubrica di psicologia che vi accompagna da qualche anno. Oggi voglio approfondire la correlazione che c’è tra il caldo ed il comportamento umano, ossa come il caldo influenzi la nostra psiche.
Una famosa pubblicità di qualche anno fa, generò il tormentone “Anto’ fa caldo” ed evidenziava, se pur in modo simpatico, quanto il caldo potesse essere uno stressor che contribuisce ad allentare le capacità di controllo dell’individuo relative agli stimoli ambientali negativi, favorendone i comportamenti impulsivi ed aggressivi. Vero è, infatti, che, dal punto di vista prettamente scientifico, in estrema sintesi ( non me ne vogliano gli “addetti ai lavori”) il caldo agisce contemporaneamente su due livelli: da un lato stimola l’attività del glutammato (un neurotrasmettitore) che eccita i circuiti cerebrali e, dall’altro, riduce la funzione del GABA (acido γ-amminobutirrico) che sarebbe una molecola endogena con il ruolo di mediatore inibitorio. Inoltre, con il caldo afoso, è più facile che si verifichino difficoltà di respirazione, stanchezza, giramenti di testa e tutti quei sintomi che si riscontrano, in genere negli attacchi di ansia e panico: non è un caso che nel periodo estivo vi sia un aumento vertiginoso di queste situazioni. Uno studio newyorkese ha infatti confermato quanto appena detto mostrando dati notevoli che evidenziano rischio maggiore di visite al pronto soccorso per “abuso di sostanze, disturbi dell’umore e d’ansia, schizofrenia e demenza” e non ultimo, per infortuni ed incidenti dovuti ad errori di valutazione, concentrazione e attenzione. Maggiori sono anche le liti domestiche ed il ricorso alle forze dell’ordine per risse ed atti violenti in generale. Inoltre, anche il sonno e l’appetito risentono del caldo eccessivo e, ovviamente, va da sé che idratarsi e restare all’ombra siano azioni fondamentali e non è da sottovalutare il consumo di gelati: come è noto, i livelli di zuccheri nel sangue (glucosio) influenzano le attività psicofisiche e le nostre capacità cognitive. Il glucosio, infatti è una fonte importante di energia per il cervello che lo utilizza, oltre che per le funzioni mentali, soprattutto nel processo di regolazione della temperatura corporea, al fine di ottenere una temperatura interna salutare.
Il caldo, però, non può e non deve essere un alibi per adottare comportamenti scorretti e/o giustificare gli stessi: ricordate che ogni azione comporta delle conseguenze. Dunque, caldo o no, siate responsabili e, se vi sentite stressati o comunque in difficoltà, rivolgetevi ad un professionista.