Arte Contemporanea: I ritratti di Pietro Costa in Mostra nella città di Prato.
Pietro Costa, /ri.tràt.ti/ /ˈpôrˌtrāts/ è il titolo della Mostra che il prossimo 22 Aprile si inaugura al Museo di Palazzo Pretorio di Prato.
La Mostra, a cura di Chiara Spangaro, presenta per la prima volta una selezione di ritratti eseguiti dall’artista tra il 2018 e il 2022.
La Mostra sarà aperta al pubblico dal 23 Aprile al 31 Luglio 2022.
La Mostra. L’Artista.
Nell’ambito di ciò che appare come un processo alchemico, l’utilizzo in arte dell’impiego rituale del sangue si verifica già dagli anni settanta del secolo scorso. Pratica artistica che viene poi riproposta da diversi artisti e che Pietro Costa, nella prossima Mostra che si accinge a inaugurare, riprende e ripropone. Costa esporrà, infatti, una selezione di lavori che fa parte della serie “bloodworks” che l’artista ha intrapreso dalla fine degli anni ottanta.
Le opere in mostra sono eseguite utilizzando il sangue del soggetto ritratto, che viene utilizzato come pigmento tra due fogli di mylar. In esse l’artista indaga la ricerca dell’identità tra arte e scienza, il concetto di ritratto fisico e biologico, la rappresentazione dell’Io tra unicità e comunità.
Realizzate su commissione, queste opere concettuali trattengono il carattere biologico del committente insieme ai dati ambientali degli spazi in cui il lavoro è stato realizzato. Il ritratto, dunque, racchiude il ‘tutto‘, racchiude il ‘dentro‘, ovvero la condizione fisica, psicologica e fisiologica, e il ‘fuori’, ovvero il luogo dove il ritratto viene realizzato, assorbendo le particelle di polvere, di polline, i profumi, i batteri presenti nell’aria in quel preciso istante e in quell’esatto luogo.
Pietro Costa si avvicina a questo modus di fare arte negli anni ottanta, quando comincia ad indagare l’Io e lo spazio. Se il punto di partenza del lavoro sui ritratti è l’osservazione dell’Io, questo si allarga alla rappresentazione di un universo composito che corrisponde all’ideazione di opere site- specific dove il legame con il territorio è presente e variegato.
La Mostra valorizza il legame dell’artista con la città di Prato, dove ha lavorato alla prima serie dei family portraits, gli otto ritratti realizzati nel 2019 che attraversano tre generazioni a partire dal patriarca Giuliano Gori, storico collezionista e mecenate pratese. In mostra saranno presenti anche altri ritratti che raffigurano singoli e nuclei familiari, come quelli del padre Sandro e del figlio Gianni Veronesi.
L’impegno sociale è una necessità ricorrente nella vita e nel lavoro di Costa e molti dei legami che ha creato fra l’Italia e New York, dove vive, partono proprio dalla progettazione e realizzazione di lavori che aspirano non solo all’estetica ma a valorizzare il patrimonio umano, ambientale e sociale.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue in italiano e inglese edito da Silvana Editoriale con un saggio dello storico, critico e poeta Robert Morgan, un testo scientifico del biologo all’ Università di Barcellona Policarp Hortolà, un testo critico della curatrice della mostra, Chiara Spangaro ed uno a cura della direttrice scientifica del Museo di Palazzo Pretorio Rita Iacopino.
In occasione della mostra sarà prodotto anche un libro d’artista che include le speciali collaborazioni dello scrittore , drammaturgo e poeta statunitense Nick Flynn e quella del giovane compositore Gianni Veronesi, presente in mostra con una composizione ispirata al lavoro di Costa dal titolo Brothers.