Colpo di scena negli Usa, vince Donald Trump a valanga, smentiti ampiamente i sondaggi che lasciavano presagire una grande incertezza

Politica e dintorni – U. S. A., Mai come stavolta i sondaggi hanno fallito clamorosamente tutte le previsioni riguardanti l’esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti.

L’ampia vittoria va a candidato repubblicano, il successo di Donald Trump a valanga anche nei cosiddetti swing state, ovvero i sette stati considerati chiave per la conquista della casa Bianca, e che a differenza degli altri erano certi riguardo l’esito delle consultazioni, il tycoon vince anche in Pennsylvania e Georgia, che storicamente sono Stati a guida democratica.

Dopo il 2016 e del 2020 in cui si è dovuto attendere un po’ di tempo per capire chi avesse trionfato, questa volta già dalle prime ore era evidente il vantaggio da parte del repubblicano, difatti il colore rosso proprio del partito degli elefantino riempiva le varie caselle degli Stati utili ed assegnare i grandi elettori che avrebbero portato alla nomina del Presidente, Donald Trump si prende la sua rivincita dal punto di vista sia personale che politico contro colei che in parte è stata una sua concorrente già quattro anni prima, in quanto dice presidente dello uscente Joe Biden.

Anche stavolta nulla sono serviti gli endorsement da parte delle varie stelle della musica e dello spettacolo, i quali sui propri profili social avevano espresso l’intenzione di votare kamala Harris e chiedevano altrettanto ai propri followers. followers che già rispondevano a muso duro a questa richiesta preannunciando la decisione di porre la loro fiducia in Trump.

Il magnate newyorkese oltre a ricevere il consenso da maschi, Bianchi, cattolici ha visto crescere il sostegno tra categorie che fino a pochi anni fa avevano altre idee politiche, o sarebbe il caso di dire che latinos, asiatici ed appartenenti ad altre minoranze hanno preferito non supportare kamala Harris, ritenendola direttamente collegata con le politiche considerate fallimentari da parte di biden, anche da parte della comunità araba, inferocita per la mancanza di provvedimenti seri nei confronti del leader israeliano Netanyahu.

Ora spetta a Trump mantenere la parola data riguardando le innumerevoli sfide che ha deciso di voler intraprendere, sia dal punto di vista economico, attraverso una politica protezionistica verso i prodotti americani, passando per la difesa dei confini attraverso la promessa di deportare tutti gli immigrati irregolari presenti sul suolo americano, e per concludere dal punto di vista della politica estera con la sua intenzione di porre fine in pochi giorni ai conflitti in Ucraina ed in Medio Oriente.

E vedremo anche l’atteggiamento delle Nazioni avversari come Cina e Russia, o gli apparati come l’Unione Europea.

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