Come difendersi dalla calunnia dell’autore greco Luciano di Samosata è un classico della letteratura antica, ma ancora terribilmente attuale.
Accusa consapevolmente falsa contro qualcuno per infamarlo o comunque recargli danno, la calunnia, dal latino calùmnia, è sempre esistita ed è dunque uno spregevole stratagemma utilizzato sin dall’antichità.
Il testo che riportiamo questa settimana, intende approfondire un aspetto dannoso e purtroppo ancora spesso utilizzato per diffamare, infangare, screditare la reputazione altrui. Un’arma cui si ricorre quando non si hanno altre vie percorribili per colpire qualcuno, con infamia e bassezza.
Ce ne parla lo scrittore e filosofo Luciano da Samosata nel suo saggio.
Il Testo. L’Autore.
Luciano di Samosata nella sua opera riferisce che i calunniatori frequentano soprattutto le corti dei re, e godono di grande considerazione tra gli amici dei prìncipi e dei potenti, in un ambiente che brulica di gelosie e di sospetti, e in cui abbondano le occasioni per adulare e per calunniare.
D’altronde una calunnia non è qualcosa che si fa alla leggera, e non risulta tanto facile da mettere in pratica, come qualcuno sarebbe forse indotto a pensare, ma richiede grande abilità e notevole perspicacia; esige cioè una cura minuziosa. Le armi di cui si servono contro chi li ascolta sono l’inganno, la menzogna, lo spergiuro, l’insistenza, l’impudenza e mille altre bassezze.
Colpisce la lucidità e fermezza con cui l’autore indaga l’animo umano, dimostrando di conoscerne a fondo le sfumature e con arguzia riporta l’essenza di un atteggiamento dell’animo umano, che è propensione e inclinazione della mente del calunniatore. Che gli antichi riuscissero in questo più e meglio di noi, è cosa risaputa. Ma rileggere un testo antico come questo e scoprirne l’attualità e il modernismo, mi lascia sempre più stupefatta. Ritengo sia utile poter leggere dei classici letterari come questo, intramontabili per la loro efficacia.
Considerato uno dei maggiori autori satirici di tutti i tempi, Luciano di Samosata, nacque a Samosata, capoluogo della Commagene di Siria nel 120 d.C. e morì ad Atene nel 180 circa.
Si dedicò a tempo pieno agli studi di retorica che gli fecero conoscere alla perfezione il greco e la letteratura da Omero in poi. A questo periodo risale il suo avvicinamento alla “seconda sofistica”, movimento culturale fiorito nei primi decenni di vita dell’impero romano e caratterizzato dalla mercificazione della parola, dal virtuosismo retorico e da un’oratoria sgargiante ed estremamente rifinita.
Paradigmatico e antropologicamente significativo “Come difendersi dalla calunnia” ci trasmette l’idea di una società del “potere” che va di pari passo col Principe di Machiavelli secoli e secoli dopo.
Dell’opera letteraria di Luciano ne conosciamo il corrispettivo in pittura grazie al celebre dipinto di Sandro Botticelli, “La Calunnia”, del 1496 e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze.
Il Saggio che vi proponiamo è l’Edizione de Il Melangolo Casa Editrice, 2011.