CHE COS’E’

Per la settimana di Natale, la consueta visita VIRTUALE in giro per l’Irpinia riguarderà una chiesa di Avellino, popolarmente nota come chiesa di Santa Rita: la chiesa di San Francesco Saverio, che custodisce al suo interno un importante presepe e 2 sale museali arricchite da numerose opere d’arte.

CHIESA SAN FRANCESCO SAVERIO

La storiografia locale non ha sinora ben chiarito le origini e le vicende della chiesa di San Francesco Saverio.

Dalla lapide sull’architrave, la chiesa risulta eretta nel 1752, “per opera segnatamente di tre nostri zelantissimi ecclesiastici, Gaetano Baratta, Benedetto Plantulli e Cesare Ottaviano, i quali percorsero ancora buona parte della diocesi per raccogliere le largizioni de’ fedeli”.

Lo Zigarelli afferma che la chiesa venne consacrata da mons. Sebastiano De Rosa il 15 novembre 1801.

Serafino Pionati definì questa chiesa “forse la migliore di tutte” le chiese avellinesi, la dice “costrutta a divozione de’ fedeli del 1766”, probabilmente riferendosi alla data della prima consacrazione.

Un particolare è, però, documentato. L’8 dicembre del 1729, il canonico Domenico Baratto, che già si presentava come “Direttore e fondatore della Congregazione erigenda sotto il titolo di S. Francesco Saverio sotto il titolo dell’adorabile nome di Marias”, acquisiva il suolo per la nuova chiesa, in località Riocupo, precisamente nel luogo detto “lo Campo”. Molto più complessa si rivelò l’erezione della chiesa, che si arrestò, probabilmente, a causa del rovinoso terremoto che colpì la città di Avellino il 29 novembre 1732.

Altro fattore che allungò i tempi di edificazione della chiesa fu sicuramente la sua ubicazione: un suolo di risulta lungo il costone tufaceo che dalla collina della Terra degradava verso il Riocupo.

INTERNO DELLA CHIESA

La chiesa, a tre navate, era fra le più eleganti ed ampie della città. Nel 1767 l’altar maggiore venne impreziosito da un quadro dedicato al “Nome di Maria” del pittore manierista Fedele Fischetti (1734 1789), in cui la Vergine viene rappresentata venerata da S. Gioacchino e da S. Anna.

Nell’800 la vita religiosa della chiesa di S. Francesco Saverio, soprattutto grazie all’introduzione del culto di S. Rita, conobbe un notevole rilancio, al quale contribuì anche la forte personalità di alcuni suoi rettori.

Fu Don Giuseppe Greco (1865-1910), di antica famiglia avellinese, che come rettore della chiesa si prodigò per il suo arricchimento artistico. A sue spese fece costruire due belle statue, una di S. Espedito e l’altra di S. Lucia, e fece restaurare l’antica e artistica statua della Madonna delle Grazie.’ Giuseppe Greco si rese soprattutto benemerito per aver donato il prezioso ed artistico presepe della famiglia Greco, talmente vasto da occupare l’intera area dell’altare maggiore.

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