Quale miglior modo per raccontare la musica, se non intervistando i suoi principali attori in 5 domande.
Questa “rubrica nella rubrica” resta in Irpinia per conoscere e raccontare il poliedrico Carlo Maria Todini artista napoletano di nascita ed irpino di adozione.
Carlo, parlaci di te?
Ciao sono Carlo Maria Todini attore, cantante, cabarettista, imitatore, autore ed anche creatore di eventi, oltre che formatore di giovani ragazzi da avviare nel mondo dello spettacolo e dell’animazione.
Possono sembrare troppe cose ma le faccio tutte discretamente.
Come è iniziata la tua passione per la musica/canto?
La mia passione per lo spettacolo nasce grazie alla mia famiglia paterna, attori, comici e musicisti da sempre.
Ancora oggi nel panorama teatrale napoletano ci si ricorda di Leo Brandi, mio nonno, al quale ho dedicato un libro dal titolo: “Leo Brandi il comico cafone” edito da Papavero Edizioni presentato anche da Marzullo.
Chi non ricorda la scena memorabile, nel film miseria e nobiltà, dello scrivano:
Caro Giuseppe Cumpare nepote…
Quale è stato il tuo percorso e quali avvenimenti importanti ci vuoi raccontare?
Ho cercato sempre di portare avanti la tradizione artistica familiare, anche mia madre ha recitato in passato ed era una modella dell’epoca.
Ho sempre avuto la passione per il canto e grazie alla trasmissione Rai, “Stasera mi butto” ho avuto la spinta giusta per intraprendere questa passione/professione.
All’epoca era vista da milioni di spettatori e non c’era internet e tanta scelta di canali come oggi.
Oggi è più difficile NON andare in tv che andarci, prima era il contrario.
Progetti futuri?
Per adesso mi divido tra serate, piazze e villaggi, forse un altro libro, la crescita dell’agenzia che insieme a mia moglie portiamo avanti orami da tantissimi anni l’ Arteteca spettacoli ed animazione.
Da settembre a dicembre mi dedico principalmente al teatro.
C’è un progetto con un grande regista Napoletano, che dovrebbe andare in scena a novembre dal titolo: Toto’ e Peppino, omaggio a Samuel Beckett, regia di Antonio Capuano con Roberto Del Gaudio e Carlo Maria Todini che dovrebbe debuttare al Mercadante a Novembre.
Quanto ha influenzato il tuo percorso artistico la Napoletanità ed i grandi nomi a cui tanti si sono ispirati come Totò, Pino Daniele, Troisi ed Eduardo?
A quest’ultima domanda per me è facile rispondere perché il titolo del mio spettacolo Pino a Metà’ è’ abbastanza eloquente.
La mia metà artistica è cresciuta con Totò’ e Peppino, Eduardo, Troisi e Pino Daniele, l’altra è tradizione familiare appunto.
Per me sono e saranno dei grandi autori e drammaturghi ed è importante farli studiare e soprattutto capirne il pensiero, guardare al di là degli artisti immensi che sono stati e capirne anche il lato umano.
Credo di condividere il loro pensiero. Ti faccio un esempio:
Se sei tirchio non puoi amare a pieno o capire Pino Daniele.
Se non ami Napoli non puoi apprezzare Toto’ ed Eduardo.
Se non tifi Napoli non puoi capire Troisi.
Per me restano immortali e come in un video, che ha avuto milioni di view, al quale ho dato le voci ai tre grandi artisti sopraccitati, immagino che s’incontrino spesso e parlino molto tra i cieli di Napoli.