L’Italia è divisa in due a causa dei disastri provocati dal cambiamento climatico: l’Esecutivo sembra accorgersene: meglio tardi che mai
Politica e dintorni – Italia spaccata in due, stavolta a dividere il Paese non è una serie di provvedimenti legislativi id economici, ma i fenomeni meteorologici estremi.
Da un lato il sud alle prese con il caldo torrido, la siccità e gli incendi, dall’altro il nord flagellato da maltempo, piogge torrenziali e chicchi di grandine dalle dimensioni mai viste prima, a pagare il conto di queste anomalie come al solito sono le persone ed i luoghi ormai irriconoscibili e sempre più invivibili.
Da un bel po’di anni a questa parte le estati sono sempre più invivibili, contribuendo a modificare la geografia antropica dei nostri spazi urbani, costringendo le persone a spostarsi verso zone del paese, anche all’interno delle stesse province di residenza che possano permettere una maggiore vivibilità, tendenza che continuerà a cresce nell’arco del tempo.
Come per tutti i momenti storici ci si divide tra sostenitori delle cause antropiche al cambiamento climatico, che vede concorde su questa posizione gran parte dei climatologi e scienziati, a contrapporsi invece vi sono come successo anche per la pandemia da Covid-19 i cosiddetti negazionisti, i quali riconducono e riducono questi avvenimenti a semplici fasi naturali del pianeta Terra.
Questa divisione è presente anche nella stessa maggioranza in Parlamento e nel Consiglio dei Ministri, e proprio a tal riguardo è intervento il Ministro per le politiche per il mare e per il Sud Nello Musumeci, il quale ha sottolineato il problema di dovere convivere sempre di più con queste condizioni climatiche, e contestualmente la necessità di porre rimedio attraverso di provvedimenti atti a tamponare ove possibile ai danni causati dagli ultimi avvenimenti.
Recita un vecchio detto che prevenire sia meglio che curare, ed ove non fosse possibile fare la prima cosa intervenire per trovare soluzioni efficaci, anche se in ritardo è fondamentale.