Cari lettori e, soprattutto genitori, oggi per la mini-rubrica “SorprendenteMente” parlerò di bambini e tablet.
Troppo spesso vedo genitori, nonni, zii e, in genere, figure significative adulte, lasciare nelle mani dei piccoli strumenti quali tablet e cellulare per diverse ore. Tralasciando, per oggi, la pericolosità della cosa in relazione all’uso di internet senza supervisione di un adulto, è fondamentale comprendere alcuni punti. La tecnologia è una cosa ottimale: il problema è l’uso che se ne fa. Come da sempre sostengo, infatti, l’utilizzo eccessivo del tablet che “concedete” ai bambini è davvero altamente nocivo e di questo, volendo parafrasare le battute di un film, “c’ho le prove”.
Lo studioso John Hutton ed i suoi colleghi ricercatori del Cincinnati Cildren’s Hospital Medical Center hanno dimostrato che gli effetti del tempo di esposizione a schermi, quali quello del tablet o del telefono cellulare, hanno notevole impatto sul cervello dei bambini. Infatti, specie durante le fasi di sviluppo dinamico del cervello nella prima infanzia, le abilità cognitive subiscono un degrado soprattutto in riferimento al linguaggio e l’alfabetizzazione.
Nello specifico, detto in modo sintetico, la sostanza che permette una efficace comunicazione tra i neuroni, presenta una riduzione dal punto di vista dell’integrità. Lo studio, che si basava sui criteri delle “linee guida dell’American Accademy of Pediatriccs”, prevedeva l’esposizione a immagini ed risonanze magnetiche di un gruppo di bambini tra i 3 e i 5 anni.
I risultati, incrociati con i dati anamnestici forniti dai genitori e a questionari compilati dagli stessi, hanno rilevato che i bambini che trascorrevano più tempo con tablet e simili presentavano “minore integrità della sostanza bianca”. Ciò significava che questa carenza influiva su livello di correttezza del passaggio cerebrale delle informazioni, nonché sullo sviluppo linguistico specie in relazione alla regolare gradualità del processo qualitativo e quantitativo. Per saperne di più a tal proposito, vi invito, come provocazione positiva volta alla produttività cognitiva, a cercare approfondimenti su internet. È deludente che la maggior parte delle persone possegga un “aggeggio” capace di allargare gli orizzonti della conoscenza tramite una semplice digitalizzazione di ricerca che richiede pochi secondi, ma che invece viene usato per fotografare, pubblicare ecc, labbra “pronuciate” e bicchieri di aperitivi.
Comprendo che a volte ci sia bisogno di scambiare qualche parola tra adulti senza il continuo intervento dei bambini, ma vederli serate intere , anche nei ristoranti, a tavola, persi negli schermi dei cellulari ed isolati dall’ambiente circostante, è davvero triste, oltre che preoccupante. La tecnologia deve essere un vantaggio ed è giusto che anche i bambini vi approccino, ma ciò deve avvenire in modo adeguato con tempi limitati. Ultimamente, infatti, la Società Italiana Pediatri ha pubblicato delle linee guida sull’utilizzo di telefoni cellulari e simili consigliabile per i bambini. In particolar modo, non è consigliato l’utilizzo di alcun di questi dispositivi al di sotto dei due anni; circa un’ora al giorno per i bambini tra i 2 e i 5 anni e fino a due ore per i bambini tra i 5 e gli 8 anni.
È chiaro che sia fondamentale soprattutto l’uso del buon senso dei genitori e lo sprone verso la stimolazione del dialogo, della creatività e dello sviluppo del problem solving. Anche le reazioni caratterizzate da capricci, rabbia e modalità di matrice aggressive sono determinate dallo smodato utilizzo di strumenti tecnologici. Questi, infatti, di accesso facile ed veloce, abituano i bambini a ricevere una risposa immediata ed al contempo appagante alle loro richieste e, di conseguenza, ciò acuisce l’intolleranza alla frustrazione. Questo termine, come insegna la teoria di Dollard e Miller, “definisce la condizione in cui viene a trovarsi l’organismo quando è ostacolato in modo permanente o temporaneo nella soddisfazione dei propri bisogni” . I bambini necessitano d sperimentare e trovare il modo di “auto-regolare” i propri stati emotivi e l’utilizzo del tablet e/o telefono cellulare come “calmante” è una soluzione che, anche se apparentemente efficace ed immediata, in realtà si rivela assolutamente nociva.
Cosa fare?
Non cedete alla “comodità” di concedere tali strumenti, ma anche se stanchi, sforzatevi di interagire con i bambini in modo stimolante ed affettuoso: ciò vi farà guadagnare anche altri ricordi del tempo trascorso insieme. Le cose brutte sono imprevedibili e nelle tappe del ciclo vitale purtroppo non mancano: perciò bisogna crearne quante più belle possibile, perché “homo faber fortunae suae” e mai nessun detto fu più vero