Oggi la nostra mini-rubrica di psicologia “SorprendenteMente” avrà un contenuto diverso, non esclusivamente di carattere scientifico, ma che comunque sarà interamente dedicato a voi, cari lettori. è dedicato a voi che in tutto questo tempo l’avete seguita con grande interesse. Vi ringrazio in prima persona per il sostegno che avete mostrato, gli interventi e le richieste che avete fatto e soprattutto per i vissuti che avete voluto condividere con me. Avete permesso a tante altre persone di poter comprendere pezzi di realtà a volte apparentemente così lontani se pur vicini ed avete dato anche speranza, coraggio e brio a chi credeva di averlo perso facendo luce su quanto possa essere importante l’intervento dei professonisti…quelli bravi!
E allora, il mio augurio per voi è quello di non lasciare i vostri sogni nel cassetto, ma di trovare il coraggio di realizzarli : come dico spesso, il coraggio non è mancanza di paura, bensì agire non ostante la paura e non c’è cosa più importante della scelta perchè poter scegliere significa essere liberi. Vi auguro di poter perdonare qualcuno che vi ha ferito e di saper lasciare andare ciò che vi fa male perchè prendervi cura di voi è un atto che dovete a voi stessi. In più, vi auguro anche tutte quelle belle cose futili e superficiali che fanno piacere perché la vita è fatta anche di leggerezza.
Prima di salutarvi, vi comunico che “SorprendenteMente” andrà in vacanza per la pausa natalizia e, se vorrete, ritornerà di nuovo l’anno prossimo: sempre ovviamente tenuta da me.
Con l‘intento di regalarvi uno spunto di riflessione, vi lascio con una frase tratta da un libro, a mio avviso sempre attuale, che mi è sempre piaciuto tantissimo e che spero vi solleciti delle emozioni.
“Risero alcuni di quel mutamento, ma egli li lasciava ridere e non vi badava; perché sapeva bene che molte cose buone, su questo mondo, cominciano sempre col muovere il riso in certa gente. Poiché ciechi avevano da essere, meglio valeva che stringessero gli occhi in una smorfia di ilarità, anzi che essere attaccati da qualche male meno attraente. Anch’egli, in fondo al cuore, rideva: e gli bastava questo, e non chiedeva altro.” [Charles Dickens, Canto di Natale – ediz. Hoepli]
Buon Natale.
Dott.ssa Carla Nutolo