Torna puntuale la nostra mini-rubrica di psicologia “SorprendenteMente” che oggi proporrà una specifica su un argomento richiestoci da un lettore. Vi riporto la richiesta della persona in questione.
Sapete già che, per motivi di privacy, inserisco i puntini sospensivi per omettere frasi che potrebbero dare riferimenti riconducibili a specifiche persone
“Gentile dottoressa, leggo sempre gli argomenti che propone e sono tutti di mio grane interesse. .. Volevo chiederle se fosse possibile spiegare che cos’è l’amnesia dissociativa. … La ringrazio e le rinnovo i complimenti per la sua rubrica”.
La ringrazio per essere un nostro lettore e soprattutto per la bella domanda posta. il tema è interessante, delicato e complesso, ma cecherò di essere sintetica e soprattutto chiara.
L’amnesia dissociativa è compresa nel DSM-V (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi Mentali -5) tra i disturbi classificati come “disturbi dissociativi”. In estrema sintesi, questi sono caratterizzati da una discontinuità che riguarda l’integrazione delle funzioni superiori come la coscienza, la percezione e la rappresentazione di sé, la memoria e l’identità. Questi passaggi di mancata integrazione sembra essere il risultato di alterazioni relative al funzionamento delle aree cerebrali coinvolte nella gestione della memoria e del comportamento. Tali alterazioni sono dovute a forte stress emotivo che si ripercuote in toto sulla persona che lo ha sperimentato. La maggioranza dei soggetti risulta inconsapevole o consapevole solo in minima parte di avere dei vuoti di memoria: ne avrà coscienza solo al momento si rende conto di non riuscire a ricordare alcune cose che comprendono la propria partecipazione o nel caso in cui recuperi la memoria.
Non ostante la definizione sia “un’incapacità nel ricordare importanti informazioni autobiografiche, di solito di natura traumatica o fortemente stressante, non riconducibile ad una normale dimenticanza”, la faccenda è più complicata. In pratica il meccanismo si attua quando un evento (situazione, episodio o momento) risulta “inaccettabile” per il soggetto tanto da causargli uno stress particolarmente elevato. L’individuo, essendo incapace di integrare l’evento nella propria coscienza, per difendersi dal trauma, dissocia il ricordo che a differenza di quelli “normali” viene relegato in un’area della mente praticamente inaccessibile. Così informazioni di eventi rilevanti per la storia del soggetto, non vengono ricordate, non stante siano di notevole valenza. Tuttavia, a differenza dell’amnesia permanente (per esempio causata da lesioni o da danni neurologici), l’amnesia dissociativa è potenzialmente reversibile in quanto i suddetti dati potrebbero essere recuperati riemergendo spontaneamente, o, il più delle volte, a seguito di trigger ambientali.
L’amnesia dissociativa può essere :
- Localizzata, quando l’incapacità di ricordare è limitata nel tempo e si verifica subito dopo l’episodio stressante o l’evento traumatico
- Selettiva, quando la perdita delle informazioni si riferisce solo ad una parte degli eventi, mentre degli altri si mantiene il ricordo
- Generalizzata, quando si assiste ad una totale perdita di memoria della biografia del soggetto stesso e, a volte, anche la perdita di dati relativi alla propria identità.
- Sistematizzata, quando la perdita si riferisce solo ad una particolare categoria o range di informazioni
- Continua, quando vi è un momento riconosciuto dopo il quale il soggetto dimentica ciò che gli accade.
To be continued …