La nostra minirubrica di psicologia “SorprendenteMente” torna anche questa settimana puntuale come sempre per informare e soddisfare anche le curiosità di chi ci segue.
Oggi parleremo dell’agliofobia, che NON è la “paura dell’aglio”, bensì un tipo di fobia relativa al dolore. In sintesi, è un’alterazione caratterizzata da una paura del dolore irrazionale che risulta eccessiva ed ingiustificata fino ad influenzare in modo significativo il comportamento e le performances del quotidiano.
È bene tener presente che la paura del dolore di per sé non rappresenta un’alterazione psicologica peechè, è scientificamente noto che, in genere, chiunque stia per ricevere un intenso stimolo doloroso provi paura nei momenti precedenti. Dunque, affinchè la paura dl dolore sia individuata come agliofobia, deve essere caratterizzata da alcuni indici che si riferiscono all’intensità della paura, l’impossibilità adattiva e le conseguenze riportate sullo stato psicologico del soggetto. Dal punto di vista fisiologico, le manifestazioni sono quelle tipicamente fobiche quali aumento della frequenza cardiaca, stress, tensione muscolare sudorazione, attacchi di panico, isolamento e problemi gastrointestinali Dal punto di vista cognitivo, si rileva la presenza di pensieri negativi che motivano l’evitamento degli stimoli in relazione al dolore e, contemporaneamente, ne accentuano la percezione. Il soggetto, perennemente vigile ed attento a pricoli quasi sempre inesistenti, sperimenta un costante stato ansioso che somatizza riflettendo sul corpo i prprio disagio con i sintomi riportati pocanzi.
La persona con agliofobia, dunque rifugge ogni tipo di situazione che ritiene possa causargli sensazione di dolore e/o sofferenza. A tale scopo, il soggetto si concentra eccessivamente nel valutare qualsiasi tipo di esperienza prima di intraprenderla arrivando anche a non uscire di casa e ad evitare contatti sociali. Gli agliofobici, infatti, oltre al dolore fisico, temono ugualmente quello emotivo per cui presentano anche la tendenza ad evitare relazioni intense e durature per il timore di soffrire per l’eventuale rottura.
Non c’è una singola causa a monte di questo disturbo, bensì diversi fattori concorrono al suo sviluppo. Tra questi emerge il vissuto di una situazione traumatica legata al dolore sia come esperienza diretta che non verificatesi durante l’infanzia e ciò vale sia per il dolore fisico che per quello emotivo.
È possibile affrontare la cosa ricorrendo ad una psicoterapia e, anche dal punto di vista prettamente fisico, bisogna sempre rivolgersi a professionisti specializzati in quanto prendere medicine al fine di alleviare o evitare il dolore non è assolutamente consigliato senza il parere medico.
Bisogna, dunque affrontare la cosa in modo adeguato e, come diceva Seneca, “Non abbiate paura del dolore, o finirà o vi finirà”