Almanacco – Il 9 di ottobre si festeggiano San Dionigi (Vescovo e Martire) e San Donnino di Fidenza (Martire).
ACCADDE OGGI
Il 9 ottobre del 1963 il Disastro del Vajont: è un tranquillo mercoledì autunnale a Longarone, piccolo centro della valle del Vajont (nel bellunese), con tutti gli abitanti raccolti nelle case e nei bar davanti alla TV, per il match di Coppa dei Campioni tra il grande Real Madrid di Puskas e Di Stefano e gli scozzesi dei Glasgow Rangers.
Passate le 22 succede qualcosa 200 metri più su che mette in allarme il guardiano della diga: un pezzo del Monte Toc sta franando, ma nessuna comunicazione arriva a valle. Le lancette segnano un quarto alle 23 e un sordo boato scuote la tranquillità delle popolazioni locali. In pochi attimi una fiumana di fango e detriti si abbatte sui centri abitati di Longarone, Erto e Casso cancellandoli e trascinando corpi e cose per decine di metri.
Duemila le vittime di quella che nei giorni successivi si profilerà come una tragedia annunciata, fatta di dati occultati, perizie abbandonate nei cassetti, voci e denunce di giornalisti e cittadini colpevolmente ignorate.
La diga costruita alla fine degli anni Cinquanta dalla SADE, uno dei colossi elettrici più potenti e influenti dell’epoca, si era rivelata un progetto folle fin dai rilievi effettuati prima dell’inizio dei lavori. Tuttavia che quel terreno fosse franoso i contadini della valle lo sapevano da sempre.
Emblematico il caso di una perizia in cui veniva simulato l’effetto di una frana sulla diga: non era mai arrivata al Ministero dei Lavori Pubblici e l’autore, Lorenzo Rizzato dell’istituto d’idraulica di Padova, la recupererà dal cassetto il giorno dopo la tragedia, consegnandola alla stampa.
Il processo farà emergere la triste verità di omissioni e complicità tra impresa, funzionari pubblici e periti, concludendosi con la condanna a 21 anni di galera per tutti gli imputati (uno si suiciderà prima del verdetto). Alla tragedia saranno dedicati due film nel 1997 e nel 2001.
Il 9 di ottobre del 1960 viene pubblicato il primo romanzo di Leonardo Sciascia: “Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà».
Così il padrino don Mariano si rivolge al capitano Bellodi nel passaggio chiave de Il giorno della civetta, romanzo d’esordio dello scrittore e giornalista Leonardo Sciascia.
NATI IN QUESTO GIORNO
Il 9 di ottobre del 1940 nacque il leggendario John Lennon. Copie gli anni oggi, il cantante Caparezza.
AFORISMA DEL GIORNO
“Essere donna è terribilmente difficile, perché consiste soprattutto nell’avere a che fare con gli uomini”
Joseph Conrad, Chance
5 COSE CHE FORSE NON SAI
Il coleottero bombardiere per difendersi, getta verso il nemico delle sostanze chimiche bollenti che gli fuoriescono dalla pancia.
Il nome del distretto di Manathan a New York, deriva dal nome indiano Mannahatta, ovvero isola piena di colline. Gli inglesi che invasero la colonia olandese di New Amsterdam decisero di cambiare il nome della cittadina in New York.
Nel 1999, Bill Clinton è stato il primo presidente a partecipare a una web chat completamente interattiva.
Così come le impronte digitali, anche la stampa della lingua umana è diversa in ogni persona.
Essere innamorati nelle scansioni del cervello si manifesta come una dipendenza e non come un’emozione.
fonti: http://www.mondi.it/; https://curiositadalmondo.it/