Il 5 novembre 2022, con il patrocinio del Comune di Alatvilla Irpina, all’imbrunire, un gruppo di amici di Alatvilla Irpina, che si è dato il nome di Compagnia instabile “I don Chisciotte”, si propone di portare una piccola commemorazione culturale di riflessione sulla morte, nei termini e nei toni del teatro classico, proprio nel luogo più sacro per la morte stessa: il cimitero. L’antropologia individua la nascita di una comunità, nel rito del seppellimento dei propri cari nello stesso luogo. Con il cimitero nasce la comunità, il legame con il posto in cui si è vissuti diventa inscindibile anche nella memoria delle persone che hanno rappresentato e vissuto quei luoghi. La memoria diventa vita che riverbera, di ricordo in ricordo, di aneddoto in aneddoto. Proprio il cimitero custodisce la storia vera di un popolo e di luogo raccontata dai nomi scritti sulle lapidi, dalle foto che si sbiadiscono. Passeggiando in qualsiasi cimitero, appunto, dopo decenni ci sono lapidi che rischiano di sbiadirsi nel ricordo perché il tramandarsi della storia di alcuni è interrotto dalla morte stessa di chi conosceva il defunto seppellito, o l’emigrazione in posti lontani non permette la cura delle povere spoglie. Alcune tombe rischiano di restare mute… senza nome e senza foto che ne racconti nella posa e nello sguardo, sicuro o un po’ spaesato, i tratti caratteriali. La nostra iniziativa, come compagnia instabile I don Chischiotte, vuole parlare delle memoria di chi rischia di perdere l’identita’. Non solo la morte vista come “livella” sociale, ma anche come destino di vita nella memoria collettiva. La commemorazione sarà messa in scena all’imbrunire. A tutti gli interventi sarà donato un crisantemo con un foglietto in cui invitiamo a lasciare il fiore dove si vuole, posandolo magari proprio su una lapide ormai “muta”.Un gesto di gentilezza, una carezza a chi si conosce o non si conosce. Si declamerà oltre la poesia ‘A Livella di Antonio De Curtis, interpretata da Goffredo Sabatino, Andrea Zinco e Fernando Zollo, la splendida poesia “S’è araputa ‘a fenesta stamattina” di Eduardo De Filippo, interpretata da Donatella Covino e Giusy Russo, riadattata a dialogo dalla stessa Covino. Inoltre si darà lettura della poesia “Cancellata” di Alfonsina Storni, voce di Enza Marrano.
L’iniziativa nasce da un’idea di Antonia Di Nardo, supportata con entusiasmo da tutto il gruppo.