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Hemingway vince il Pulitzer con “Il vecchio e il mare”
lunedì 4 maggio 1953
Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri ed indomiti». È il ritratto che fa Ernest Hemingway del suo eroe sconfitto ma ammirevole per il coraggio e la dignità di un’esistenza trascorsa sotto il sole cocente del Mar dei Caraibi. Una storia di vita vissuta elevata a romanzo, che valse all’autore i due più prestigiosi riconoscimenti letterari.
A oltre dieci anni di distanza dallo strepitoso successo di Per chi suona la campana e all’indomani della delusione per la fredda accoglienza riservata dalla critica all’autobiografico Di là dal fiume e tra gli alberi, Hemingway si era rifugiato nell’amata Cuba, ispiratrice dei suoi scritti letterari e reportage più belli. A bordo della famosa Pilar (imbarcazione con cui si era lanciato in viaggi avventurosi) si dedicò alla pesca e cercò l’ispirazione giusta per un nuovo libro.
In realtà la trama l’aveva già in mente da diversi anni e solo adesso sentiva che i tempi erano maturi per trarne un capolavoro. Si trattava di una storia vera che aveva ascoltato nel 1935 dal suo consigliere di navigazione Carlos Gutierrez, simile ad altre vissute in prima persona. Ne trasse un reportage dei suoi, pubblicato con il titolo “Sull’acqua azzurra” sulla rivista Esquire, nell’aprile del 1936.
Sedici anni dopo riprese quel lavoro e in otto settimane buttò giù un romanzo che raccontava uno spaccato di vita reale delle isole caraibiche, con rara intensità poetica. Protagonista, come l’autore stesso indicò in una lettera all’editore Scribner, è la dignità di un uomo giunto all’ultima fase della sua esistenza. Il suo nome è Santiago, ma nel libro viene chiamato semplicemente «il Vecchio»; nonostante l’età non gli difettano il coraggio e la forza di ingaggiare una dura battaglia con un marlin di enormi dimensioni, nella speranza di ripagare la fiducia riposta in lui dal piccolo Manolin.
Nel timore di un secondo flop, l’editore Scribner anticipò l’uscita de “Il vecchio e il mare” in grande stile, con un numero speciale della rivista Life. Era il settembre del 1952. La rivista vendette oltre 5 milioni di copie, mentre milioni di copie del romanzo andarono vendute nei mesi successivi, proiettandolo ai primi posti delle classifiche di mezzo mondo.
Il trionfo fu sancito il 4 maggio del 1953 con l’assegnazione del Premio Pulitzer per la narrativa (Pulitzer Prize for Fiction), che aprì ad Hemingway la strada verso il Nobel per la Letteratura che ricevette l’anno dopo, «per la sua maestria nell’arte narrativa, recentemente dimostrata con Il vecchio e il mare e per l’influenza che ha esercitato sullo stile contemporaneo».
Negli ultimi anni di vita, lo scrittore statunitense diede il suo contributo alla trasposizione cinematografica del suo capolavoro, affidata alla regia di John Sturges e alla straordinaria interpretazione di Spencer Tracy. La pellicola, uscita nel 1958 con lo stesso titolo del libro, venne premiata l’anno dopo con un Oscar per la miglior colonna sonora.
NATI IN QUESTO GIORNO
1929 – Audrey Hepburn
1928 – Hosni Mubarak
AFORISMA DEL GIORNO
Un uomo senza mestiere e’ schiavo di tutti. sentenza greca
5 COSE CHE FORSE NON SAI
Il fiore cadavere prende il nome dal suo odore sgradevole, può richiedere fino a sei anni per fiorire
Si può uccidere un albero rimuovendo un solo anello ben preciso di corteccia dal suo tronco
La criptomnesia è quando la natura di un ricordo è alterato e viene nascosto alla tua coscienza
È impossibile canticchiare trattenendo il respiro
Le spine presenti sulla lingua dei gatti aiutano a districare i nodi quando passano sulla superficie del pelo, fungendo da pettine naturale
fonti: http://www.mondi.it/; https://curiositadalmondo.it/