Per la Mini-rubrica “SorprendeteMente” questa volta tratteremo un approfondimento voluto da una lettrice che mi ha espressamente chiesto di riportare ciò che mi ha scritto. Ovviamente la sua privacy sarà tutelata e per tale motivo non menzionerò elementi e/o dati che possano fungere da indizi che rimandino alla persona in questione. I puntini sospensivi, dunque, sostituiranno periodi che ho omesso per il motivo di cui sopra e le “x” qualche parola un po’ colorita
“Dottoressa, ho letto ciò che ha scritto sulle relazioni tossiche con i narcisisti e mi sono sentita compresa perché lei ha saputo trattare bene ed in poche parole quello che per e si è protratto per quasi un anno. La gente non le capisce certe cose, pensa che noi siamo stupide perchè secondo loro ci facciamo abbindolare da qualche moina e non sappiamo cavarcela da sole, ma non è così. Io sono stata circuita da un uomo che non era un uomo, ma un avvoltoio, un vampiro. Ha risucchiato tutta la mia vitalità la mia sicurezza fino a togliermi il respiro. Si, pure il respiro mi ha tolto perché avevo gli attacchi di panico e mi mancava l’aria. L’avvoltoio è arrivato vestito da colomba nel momento di una mia fragilità ….. e mi ha fatto intravedere un mondo meraviglioso dove mi trattava da principessa realizzando ogni mio desiderio e corteggiandomi cose se fossi la cosa più importante al mondo. Soprattutto mi ascoltava. Mi ascoltava attentamente tant’è che sapeva e ricordava qualunque cosa mi riguardasse e lo trovavo romantico e premuroso. …. Mi faceva sorprese, tante sorprese e si presentava improvvisamente anche a lavoro. Pensavo che così dimostrasse il suo amore.. …. Poi, nel momento in cui è stato sicuro di avermi tutta per lui e che le me amicizie, il lavoro ed anche la mia famiglia erano passati in secondo piano, se non proprio allontanati, è cambiato tutto. Ed è qui che vorrei soffermarmi perché queste cose che ho appena detto rientrano nella fase del love-bombing che lei ha descritto, ma nel dopo c’è la fase del gaslighting che credo sia utile specificare meglio per far capire alle vittime di questi stxxxx che non sono loro ad essere pazze. Fanno cose che ti fanno sentire inutile, ti privano dell’autostima, ti umiliano, ti fanno venire l’ansia e, soprattutto ti fanno venire il dubbio sulla tua stabilità mentale. Negando le cose, ti fanno credere che sei tu a non averle capite, o che hai problemi di memoria o che ti sei impressionata perché sei paranoica. Il narcisista in cui mi sono imbattuta io, per esempio spostava gli oggetti in casa sottolineando che lui avesse visto me spostarli … e diceva ai miei amici che non stavo bene, che ero esaurita … e se piangevo per il disagio, diceva che non avevo motivo per deprimermi e che quindi era un sintomo di qualche patologia che dovevo farmi curare. Il gaslightng è gravissimo e confrontandomi con altre persone … ho scoperto che non è raro. Perciò le chiedo di specificare cosa è e che cosa comporta così da aiutare alte pesone. … Spero di aver dato un contributo con la mia esperienza che possa essere utile a qualcun’altra. Io mi sono liberata e ce la potete fare anche voi …. Grazie dottoressa spero mi pubblicherà e risponderà : trovo efficace la sua scrittura, tecnica ma semplice che può arrivare a tutti. … “
Gentile lettrice, innanzitutto, sono io a ringraziare lei e mi scuso se la sua richiesta – esperienza sia stata pubblicata in ritardo, ma ci sono dei tempi stabiliti per l’uscita degli articoli. Sicuramente ciò che ha detto sarà molto utile per le altre persone che si trovano in questa situazione, soprattutto perché si sentiranno comprese da chi ha avuto tali vissuti e le devo dei complimenti perché si è librata da una relazione tossica.
Ha spiegato molto bene il gaslighting e voglio solo aggiungere qualcosa proprio perché come già detto lei, questa modalità è dilagante.
Il gaslighting, dunque è una tecnica di manipolazione mentale ove chi la pratica ha lo scopo di affermarsi o mettere in dubbio la salute mentale della vittima distorcendo volontariamente le informazioni e la realtà. Le falsità e le bugie vengono dette in modo serio e continuativo così finanche la verità viene vista con sospetto dalla vittima che si sente destabilizzata, continuamente sotto pressione e comincia a dubitare di tutto e tuti, compresa se stessa. A ciò si unisce la negazione, ma non il meccanismo di difesa, bensì il mero negare di aver detto e/o fatto qualcosa anche davanti alla più chiara delle evidenze. Sempre per destabilizzare, si concentrano sulle cose fondamentali per la vita della vittima e le attaccano sminuendole anche supportati da esempi e teorie adattate al caso. Questo spiega perchè sono attenti sascoltatori/trici: l’attenzione è rivolta a cercare un punto debole. A questo si aggiunge ogni tanto un complimento, come un “inforzo” che è giusto l’amo per tenere la persona ancorata a quel legame di dipendenza. Altro ancora è l’incoerenza ta fatti e parole che confondono ancor di più la vittima in quanto destruttura i concetti di lecito e accettabile e soprattutto mette dei puntini sul “chi può”. Anche in ambito lavorativo si possono ritrovare queste dinamiche all’interno di un team che attuerà addirittura altre modalità perverse che molto hanno a che fare con il mobbing, ma di questo parleremo in un altro articolo.