Arriva la proposta da parte del CDA di intercettare dei fondi del PNRR per ridurre gli sprechi, l’Alto Calore da segnali di risanamento
Politica e dintorni – Il CDA dell’Alto Calore corre ai ripari per contrastare l’enorme dispersione idrica delle proprie condutture, in attesta del progetto di risanamento delle reti, atteso da ormai tanti anni si va verso un percorso che permetterà la digitalizzazione delle reti idriche al fine di bloccare dimezzare le perdite d’acqua che in alcuni punti raggiungono percentuali pari al 60%, il piano, per l’importo complessivo di 58 milioni di Euro avrebbe ottenuto il benestare dell’Ente Idrico Campano.
Quello della dispersione idrica è uno dei tanti problemi che affligge l’Ente sito in Corso Europa, che solo poco più di un anno fa è stato destinatario di una richiesta di fallimento vista l’enorme mole debitoria che ha cumulato nei decenni di servizio, e che spesso ha lasciato spazio a nomine clientelari e senza merito, i cui risultati hanno portato ad un personale amministrativo non sempre adeguato ai compiti proposti, ad una scarsità di tecnici addetti all’assistenza ai guasti, ed una serie molto lunga di disservizi che altro non hanno fatto che portare l’Alto Calore verso la soglia del fallimento.
Se tale progetto fosse realizzato potrebbe vedersi finalmente la luce verso il tunnel per le centinaia di migliaia di utenti irpini che già pagano scelte a dir poco scellerate operate anni fa, quali una disparità di trattamento nei confronti degli utenti che ricevono l’acqua che sgorga dalle sorgenti irpine, a prezzi più convenienti ed in quantità maggiore rispetto ad i residenti della Provincia di Avellino, i quali specie in estate sono costretti a dover razionare il prezioso bene come succedeva in tempi di guerra.
La sopravvivenza dell’Irpinia e dei suoi abitanti passa anche per questi eventi strutturali, e finché sarà in vigore uno strumento come il PNRR da parte dell’Alto Calore è doveroso approfittarne, dando questii segnali di risanamento.