Ancora nulla di nuovo sul fronte del taglio delle accise sui carburanti, al tempo dei social ogni promessa è debito

Politica e dintorni – Le chiacchiere sono l’essenza stessa della politica, fin dai tempi antichi coloro che intendevano assumere cariche pubbliche attraverso il democratico utilizzo del voto dovevano per forza di cose attirare la fiducia degli elettori attraverso il ricorso alla promessa elettorale.

A far discutere stavolta è la promessa fatta già tempo fa dall’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini, e ribadita durante l’ultima campagna elettorale dall’attuale Premier Giorgia Meloni relativa al taglio delle accise sui carburanti.

Gli attuali prezzi sono gravati da questi tributi serviti a finanziare opere pubbliche, ricostruzioni di zone del Paese o addirittura interventi militari quali la guerra in Libia e che gravano, come nell’ultimo caso sulle tasche dei cittadini dall’inizio del secolo scorso, facendo in modo di rendere quelli venduti in Italia tra i carburanti più alti d’Europa.

Costi che ricadendo sui cittadini limitano le scelte ponendo un freno all’economia, difatti i consumi vengono limitati a causa di vari fattori, vedi con i trasporti ne risentono poiché le spese di trasporto ricadono inevitabilmente sul costo finale dei prodotti o dei servizi offerti, o sulla possibilità di effettuare un viaggio di lunga durata.

Come per molte delle altre situazioni precedenti è facile e prevedibile chiedere il voto costruendo castelli in aria basati sulla necessità delle persone, necessità che se trovassero soluzioni farebbero perdere il senso delle campagne elettorali, oramai sempre più vuote di contenuti e basate sull’insulto reciproco e sull’insulto del competitor.

A causa del comportamento remissivo degli italiani, i quali invece di scender in piazza per manifestare il proprio dissenso, altro non resta che attendere la cosiddetta “grazia di Cesare”, sapendo che in fondo pur cambiando Governo nella realtà non cambierà nulla, Giuseppe Tommasi di Lampedusa nel suo bestseller Il Gattopardo scriveva “tutto cambia affinché nulla cambi”, mai dei versi si sono rivelati così attuali.

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