Venerdì 2 giugno Festa delle Repubblica, cittadini ed istituzioni si preparano per onorare questa data fondamentale per la nazione
Politica e dintorni – Venerdì 2 giugno la Repubblica italiana compie 76 anni, come ogni anno i cittadini e le istituzioni sia adoperano per le cerimonie volte a ricordare la prima tornata elettorale post guerra e fascismo.
I giorni 2 e 3 del 1946, poco dopo un anno dalla fine della seconda guerra mondiale i cittadini italiani furono chiamati alle urne per scegliere quale quale forma di governo a cui affidarsi, la scelta era tra Monarchia e Repubblica,
La consultazione si rese necessaria poiché la Casa regnante, i Savoia vennero ritenuti responsabili della moltitudine di errori che accompagnarono la storia del nostro paese sin dall’unificazione nazionale, dal 1861, data della proclamazione del Regno d’Italia, unificazione su cui molto si discute viste le rimostranze da parte dei nostalgici dei regni presenti sul territorio Italia precedentemente alla spedizione dei Mille, tanto a sud con i cosiddetti neoborbonici, orgogliosi del progresso e del benessere presente nel Regno delle Due Sicilie, che a nord dove i seguaci del Regno Lombardo-Veneto manifestano ancora la loro contrarietà all’Unificazione dell’Italia.
Queste rivendicazioni hanno portato infatti alla nascita di partiti o movimenti con una forte vocazione separatista o quanto meno autonomista, esempio più lampante può essere considerata la Lega Nord fondata a cavallo tra anni ’80 e ’90 da Umberto Bossi, e di cui ha raccolto il testimone l’attuale Segretario federale Matteo Salvini, il quale si è attirato le antipatie dei vertici storici del suo partito per aver esteso a livello nazionale le idee originarie.
Il Regno d’Italia in soli 85 anni ha visto sul trono 4 Re: Vittorio Emanuele II, Umberto I, Vittorio Emanuele III, e per un solo mese Umberto II (detto anche Re di maggio), visto che il suo incarico coincise con il tempo che accompagnò la breve campagna referendaria ai giorni della votazione e che si concluse con con la vittoria della Repubblica con uno scarto di 2 milioni di voti circa, con l’Italia spaccata in due parti, il nord a trazione repubblicana, il sud invece a maggioranza monarchica.
A seguito della proclamazione dei risultati Re Umberto II e la famiglia Reale partirono in esilio per il Portogallo dove vi rimasero fino all’abolizione della tredicesima disposizione transitoria della Costituzione italiana che ne vietava il ritorno in patria.
Agli innumerevoli errori che segnarono il regno di Casa Savoia quali l’ingresso nelle due guerre mondiali, l’incarico di formare il Governo a Benito Mussolini nonostante questi abbia tentato il colpo di Stato, e l’emanazione delle Leggi Razziali si contrappongono le controdeduzioni dei monarchici quali il merito di aver dato di nuovo lustro all’Italia unificandola.
Il 2 giugno e la Festa della Repubblica in data odierna e importante per una serie di motivi, di cui oltre a quelli storici, quello per cui mai nessuna ricorrenza riunisce a dare un senso di unità così diffuso tra gli italiani, nemmeno per il 17 marzo, data in cui si festeggia l’Unità d’Italia o il 25 aprile, Festa della liberazione, da sempre oggetto di polemiche da parte una minoranza nemmeno troppo irrilevante di cittadini italiani.