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Presidio permanente della pace della Libreria Popolare di Napoli IOCISTO: presentazione del libro Olena di Elena Opromolla, edizioni Multimage
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I Concerti d’Autunno della Nuova Orchestra Scarlatti
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Walter Di Gemma torna al Teatro della Memoria
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Napoli: Al Teatro Augusteo in scena “Miseria e Nobiltà”
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Alice nel paese …

Brandelli di guerra
Brandelli di guerra

La poesia come analisi della realtà: attraverso le parole lo spirito si esprime. Attraverso le arti l’umanità si evolve. La creatività come via d’uscita dall’ego. La scrittura come autoconoscenza e come strumento di pace.

Città sventrate, polveri micidiali, esplosioni paurose, corpi maciullati senza distinzione di sesso e di età: questi gli scenari offerti dalle televisioni di tutto il mondo. Inaccettabile realtà degli Anni Duemila. Vergognosa incapacità dell’uomo contemporaneo di compiere un salto evolutivo che lo porti ad immaginare il superamento dei conflitti attraverso il dialogo.

Immagino l’anima a brandelli: una sensazione di sgomento e di impotenza che si prova di fronte allo scempio dei conflitti che insanguinano il nostro Pianeta Azzurro.

Una polveriera sfuggita al controllo dell’umano potere. Ogni pezzo della nostra anima è rosso come il sangue delle vittime: perché anche se non personalmente colpiti dalle bombe, guardare impotenti al di qua degli schermi esseri umani dilaniati dalla logica del potere gestito a distanza e a tavolino, annichilisce chi quel potere non ce l’ha.

Eppure la Storia è narrazione sanguinaria e per niente Maestra di vita, anzi la si potrebbe definire Maestra di sopraffazioni. La Storia è una sequela di conflitti interpersonali e territoriali per l’approvvigionamento di beni primari e secondari che assicurino la sopravvivenza dei popoli ed il potere di pochi. L’uomo non ha ancora abbandonato questo tipo di logica per intraprendere un percorso che lo porti alla condivisione dei beni terrestri tra i suoi simili. Questo tipo di salto evolutivo che privilegi la relazione umana ed il rispetto effettivo dei diritti umani non è ancora avvenuto nonostante la storia millenaria che abbiamo alle spalle. Le dinamiche conflittuali si perpetuano così non solo a livello politico, ma anche a livello interpersonale con una violenza che sta oltrepassando il segno.

Eppure la morte è una questione di tempo per tutti, è una dimensione naturale ed umana che contrasta nettamente con lo spirito vitale di ciascun elemento terrestre. Eppure ancora l’uomo continua a spettacolarizzarla, accettandola e provocandola a livello planetario ed interpersonale, come se non esistessero vie d’uscita alternative ai contrasti. Grandi anime, che hanno abitato tra noi nel tempo ed in tutti i continenti, tra cui Cristo, Gandhi, Martin Luther King, Mario Rodriguez Cobos, al secolo Silo ed altri spiriti illuminati, hanno indicato la strada ed a loro si deve guardare per tentare di incidere nel DNA della memoria storica, affinché si traccino nuovi orizzonti per una convivenza pacifica tra le genti.

Non c’è pace per nessuno, neanche per i morti che affollano la memoria della Storia. Carneficine e violenze hanno insanguinato il nostro passato: terrificanti ed inimmaginabili visioni. Eppure l’uomo cade sempre nello stesso errore di concepire la guerra come soluzione ineludibile. Come è possibile passare sopra lo strazio ed il corpo di un bambino vittima di ogni guerra; come può lo spirito umano addormentarsi di fronte al miracolo della vita: un bambino inerme, puro e ignaro di quello che lo attende? Com’è possibile restare lì a guardare quello che ripetutamente bombarda i nostri sensi? Nessuno ha chiesto di sostenere i conflitti in atto: non è stato indetto alcun referendum per chiedere ai popoli democraticamente il proprio orientamento in tal senso. Nonostante tutto auspichiamo che la coscienza collettiva aumenti e che possa emergere la bellezza dell’essere umano propriamente detto: un essere umano empatico che riconosca nell’altro se stesso.

Probabilmente l’educazione alla sensibilità e all’affettività potrebbero favorire “la nascita” di un essere umano nonviolento capace di generare pace interiore e collettiva, così da prefigurare un mondo senza guerre.

Mario Rodriguez Cobos, conosciuto con lo pseudonimo Silo, filosofo e scrittore argentino contemporaneo, fondatore del Movimento Umanista, ha, attraverso i suoi scritti, delineato una strada possibile per giungere a se stessi e agli altri.

Brandelli

L’anima a brandelli

ed ogni pezzo è rosso

come il sangue delle vittime

innocenti di ogni guerra.

E non c’è pace per nessuno

neanche per i morti

che affollano la memoria

della Storia.

Non dormo ancora,

non posso riposare la mia

mente che resta accesa

per il terrore appena immaginato.

Straziato e disperato resta

il bambino sotto l’urlo delle bombe

e senza cuore pulsa il petto

di chi muove il grilletto del comando.

Sono diventati sordi tutti quanti,

tutti coloro che hanno imparato

a fare i grandi, giocando con la vita

della gente, togliendo gravità

anche alla morte.

Imploro Iddio che giunga

presto a liberarci da quest’inferno

che l’uomo sua creatura ha generato,

incapace ormai di sollevare al cielo

il guardo.

Elena Opromolla docente, scrittrice, referente EIP Italia Scuola Strumento di pace

elenaopromolla-correlazioni.blogspot.com

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Arte

Walter Di Gemma torna al Teatro della Memoria
Walter Di Gemma torna al Teatro della Memoria
Walter Di Gemma Spettacolo

Domenica 24 novembre alle ore 16, al Teatro della Memoria di Milano, il cantautore Walter Di Gemma presenta il suo récital in milanese con le traduzioni dell’opera di Jacques Brel, esponente fondamentale del teatro-canzone.

Un progetto unico, consacrato da 100 repliche e dal riconoscimento ufficiale della famiglia Brel.
L’incontro linguistico tra il francese e il milanese rivela emozioni senza tempo verso le quali Di Gemma, l’ultimo dei cantautori milanesi, ci porta a scoprire Jacques Brel in una veste del tutto inedita. Sono oltre 70 i brani tradotti, senza dubbio un vero e proprio gioiello della musica d’autore.
Testi come “La Lombardia che l’è ca’ mia“, “Le Bigotte” e “La sciora” prendono vita con l’ironia e la profondità che contraddistinguono sia Brel che Di Gemma.

Lo spettacolo è l’occasione di ascoltare i più grandi successi di Brel per immergersi totalmente nella sua poesia. Il pubblico avrà modo di entrare nel suo mondo attraverso la delicata sensibilità di Walter Di Gemma. E’ stato il primo a tradurre i brani di Jacques Brel in lingua milanese: sono stati incisi tre CD nel 2000, nel 2004 (pubblicazione ormai introvabile) e nel 2013, interpretando brani noti e meno noti e ottenendo sempre ottimi consensi di critica e di pubblico.

Jacques Brel, attore e regista belga di fama mondiale scomparso nel 1978, è universalmente conosciuto per canzoni come “Ne me quitte pas”, incisa da Frank Sinatra e David Bowie, Sting e Barbra Streisand, “Le diable”, portata al successo da Juliette Gréco e “Quand on n’a que l’amour”, interpretata da artisti come Lara Fabian e Celine Dion.

Info e prenotazioni per il récital di Walter Di Gemma al Teatro della Memoria – Telefono 02313663

Oltre 30 anni di carriera in cabaret tra i più noti e storici palchi, due volte vincitore del Premio Giovanni D’Anzi e dell’ambìto “Premio Ferravilla”(Tecoppa), assegnato dall’Antica Credenza di Sant’Ambrogio. Senz’altro uno degli esponenti più interessanti del panorama musicale lombardo contemporaneo. Walter Di Gemma conduce con grande successo le trasmissioni “Cantalombardia” e “Voci in piazza” al fianco di Sabrina Musiani, in assoluto i format di Antenna3 più seguiti dedicati alla canzone lombarda. Inoltre le sue traduzioni di Jacques Brel in milanese sono apprezzate in tutto il mondo e hanno ricevuto uno speciale riconoscimento dalla famiglia del famoso cantautore belga.

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Walter Di Gemma in scena con “Milano per Mano”
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Libri

Il nuovo poliziesco di Giuseppe Scaglione
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Giuseppe Scaglione La linea del pudore

La casa editrice Les Flâneurs Edizioni annuncia l’uscita del nuovo romanzo di Giuseppe Scaglione, “La linea del pudore”, prevista per l’8 novembre 2024. Il libro, appartenente alla collana Montparnasse, si colloca tra la narrativa e il poliziesco, e si compone di 220 pagine al prezzo di €16,00.

La trama si snoda attorno al misterioso omicidio di Loredana Greco, un’ecologista trovata strangolata nella villa di Rossana Loglisci, una nota benestante con un alibi solido. I sospetti ricadono sul marito della Loglisci, Gianvito Amoruso, un uomo dal passato oscuro. Tuttavia, il commissario Andrea Lamparelli non si lascia convincere dalla pista più semplice e concentra le indagini sulla battaglia ambientalista di Loredana, che potrebbe averla condotta a scontrarsi con pericolosi interessi legati a una speculazione turistica, dietro la quale si cela un imprenditore vicino alla mafia.

Il romanzo di Giuseppe Scaglione, “La linea del pudore”, si sviluppa con un fitto intreccio di eventi, portando alla luce una complessa rete criminale che coinvolge non solo mafiosi e imprenditori, ma anche politici e giudici. Il commissario Lamparelli, determinato a scoprire la verità, conduce un’indagine serrata che culmina in un sorprendente colpo di scena finale.

Giuseppe Scaglione, autore di vari romanzi e critico letterario, conferma con questo libro il suo impegno nella narrativa di denuncia sociale, con uno sguardo attento ai temi dell’ambiente e della corruzione. Scaglione è disponibile per interviste, che possono essere richieste attraverso l’ufficio stampa di Les Flâneurs Edizioni.

Les Flâneurs Edizioni nasce nel 2015 grazie a un gruppo di giovani amanti della Letteratura. Il termine francese “flâneur” fa riferimento a una figura prettamente primo novecentesca d’intellettuale che, armato di bombetta e bastone da passeggio, vaga senza meta per le vie della sua città discutendo di letteratura e filosofia. Oggi come allora, la casa editrice si pone come obiettivo la diffusione della cultura letteraria in ogni sua forma, dalla narrativa alla poesia fino alla saggistica, con indipendenza di pensiero e occhio attento alla qualità. Les Flâneurs Edizioni intende seguire l’autore in tutti i passaggi della pubblicazione: dall’editing alla promozione. Les Flâneurs Edizioni è contro l’editoria a pagamento.

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Avellino Letteraria, ospite Giuseppe Maria De Maio
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moda

Lunedì 6 maggio: Met Gala 2024
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Lo scorso lunedì è stato certamente tra i più attesi dell’anno: si è, infatti, tenuto il Met Gala 2024, scopriamo insieme di cosa si tratta e i protagonisti dell’evento!

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Omnia vincit amor
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Musica

I Concerti d’Autunno della Nuova Orchestra Scarlatti
I Concerti d’Autunno della Nuova Orchestra Scarlatti
Concerti autunnali Nuova Orchestra Scarlatti

La programmazione autunnale della Nuova Orchestra Scarlatti entra nel vivo con un calendario ricco di appuntamenti imperdibili, che uniscono musica classica e nuove emozionanti espressioni artistiche. I concerti si terranno alla Chiesa dei SS. Marcellino e Festo e in altre location prestigiose di Napoli.

Il primo evento in programma è domenica 24 novembre 2024 alle 19:00 con il concerto “Paesaggi moderni e contemporanei“, una piccola antologia musicale che esplora i colori dell’orchestra d’archi. I brani spaziano dal tardo romanticismo alla contemporaneità, includendo composizioni di Grieg, Britten, e Gerald Finzi, oltre alla prima esecuzione assoluta di un Intermezzo di Paolo Marchettini, giovane compositore di fama internazionale. La direzione è affidata a Flavio Emilio Scogna, figura di spicco nella musica del ‘900.

Domenica 1 dicembre, sempre alle 19:00, il concerto “Partenope oggi” porterà in scena alcuni dei più innovativi talenti della musica moderna e contemporanea napoletana. Tra i protagonisti ci saranno Aladino Di Martino, Enzo De Bellis e Patrizio Marrone. A dirigere l’Orchestra sarà Marco Attura.

Venerdì 6 dicembre, l’Orchestra Scarlatti Young presenterà “Intorno a Kafka“, un’azione scenico-musicale che celebra il centenario dalla morte di Franz Kafka, con un’interpretazione inedita del racconto “Giuseppina la cantante”, in un incontro tra musica e parola.

Domenica 15 dicembre, sempre alle 19:00, si terrà il concerto “Cimarosa, Haydn, Mozart“, un viaggio nel cuore del ‘700 musicale, con il celebre Concerto per pianoforte e orchestra di Mozart, interpretato dal pianista Francesco Nicolosi. A dirigere sarà Alessandro Tirotta.

L’autunno della Nuova Orchestra Scarlatti si chiuderà con il tradizionale Concerto di Natale il 17 dicembre al Duomo di Napoli, seguito dal grande Concerto di Capodanno il 1° gennaio 2025 al Politeama.

I biglietti per i concerti di novembre e dicembre sono disponibili su azzurroservice.net o su biglietto veloce e presso i botteghini. Il Concerto di Capodanno sarà in vendita al botteghino del Teatro Augusteo e online a partire dal 19 novembre.

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Marco Pritoni pubblica il suo EP d’esordio “Another Planet”
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Nuovo singolo: “Giù” di Selenio
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Livrizzi torna con il nuovo singolo “Sei minuti”
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Nuove uscite Musicali

Angelo: Costruendo forza e sensibilità attraverso la musica
Angelo: Costruendo forza e sensibilità attraverso la musica

Ciao Angelo, grazie per essere qui con noi oggi! Per cominciare, raccontaci di te!!!

Ciao a tutti ragazzi! È sempre difficile parlare di se stessi in poche righe. Sono un ragazzo del ‘94 che ha da poco finito gli studi magistrali in Economia e che da 10 anni lavora come immagine in discoteca. Quest’ultimo ruolo, in particolare, mi ha aiutato ad abbattere la mia timidezza e le mille paranoie che da piccolo mi impedivano di accettarmi per via di qualche chiletto in più. Ho tanto lavorato sul mio corpo e sulla mente costruendo spalle forti per le battaglie più grandi che la vita presenta, dentro di me è rimasta una parte sensibile e disincantata che ritrovo nel momento in cui scrivo qualcosa. E quando riesco a ritrovare quella parte mi sento davvero completo. Vivo sperando che quei sentimenti, quelle parole, quegli accordi possano, un giorno, arrivare a più gente possibile.

Poi potresti raccontarci qualcosa del tuo nuovo singolo “Filo Rosso”? Qual è l’ispirazione dietro questa canzone?

“Filo Rosso” è la canzone di un amore ritrovato. Sono figlio di due genitori separati che però, piuttosto che dimezzare il loro quantitativo d’affetto nei miei confronti direi che l’hanno moltiplicato (con il risultato di avermi straviziato lo ammetto 😂) e da questa situazione ne sono uscito distrutto. Ho sempre considerato gli amici come la famiglia che scegliamo e, dopo la fine del rapporto tra le mie due migliori amiche, sono tornati a galla tutti i fantasmi della separazione tra i miei. Dopo sei mesi però, calmate le acque, è tornato il sereno tra loro nonostante oggi non stiano insieme. Quel momento così intenso però mi dato l’input di tornare di corsa a casa e scrivere di quanto avevo vissuto.

Il titolo “Filo Rosso” è molto evocativo. C’è una storia particolare dietro questo titolo? Cosa rappresenta per te?

Si rifà alla leggenda secondo la quale ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati e credo che in un modo o nell’altro loro lo siano.

Come è stato il processo creativo di “Filo Rosso”? Hai incontrato qualche sfida particolare durante la produzione?

Credo di averla scritta in non più di 15 minuti. Quando senti che arriva l’ispirazione tutto viene da sé. Da giorni risuonava nella mia testa una determinata sequenza di accordi ma mancavano le parole. Sono arrivate poco dopo 

Quali sono le reazioni che speri di ottenere dai tuoi fan con questo singolo?

Cerco di raccontare storie di vita vissuta e sensazioni che provo in prima persona. Mi rendo conto che oggi le tendenze musicali vadano verso altre strade. Oggi la maggior parte dei ragazzi che si avvicinano a questo meraviglioso mondo lo fanno più per un ipotetico guadagno che per un messaggio. Vorrei partire da quest’ultimo per arrivare a più persone possibili.

Parlando di futuro, quali sono i tuoi prossimi progetti musicali? Hai in programma di pubblicare un album o altri singoli a breve?

Ho molti brani ancora inediti chiusi nel cassetto che, al momento giusto farò uscire. Fino ad oggi ho fatto tutto da indipendente, spero che qualcuno possa abbracciare il mio progetto e fare un bel po’ di strada insieme. 

Come vedi la tua evoluzione artistica nei prossimi anni? Quali sono gli obiettivi che ti sei prefissato?

Ho sempre l’immagine di me in macchina in coda al semaforo e qualcuno che si affianca cantando a squarciagola qualche mia canzone. Credo che questo sia già un bello step da raggiungere. Fino ad oggi le ho sempre cantate con le persone a me vicine ma, quando arrivi al cuore e alle testa di qualcuno che non conosci credo sia il massimo.

Grazie mille per il tuo tempo, Angelo! Vuoi lasciare un messaggio ai lettori di Plus Magazine e ai tuoi fan?

Vi ringrazio per la bella chiacchiera e per avermi dato la possibilità di farmi conoscere. Un bacio!

Link al suo ultimo brano! Filo Rosso

Ritorno A Montemarano di Antonio Gambale
Ritorno A Montemarano di Antonio Gambale
Presentazione disco “Impression” Gabriel Ambrosone
Presentazione disco “Impression” Gabriel Ambrosone
Tutto succede per un motivo
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Politica

Due anni di Governo Meloni
Due anni di Governo Meloni

Sabato 8 novembre Fratelli d’Italia Avellino ha voluto evidenziare i successi di due anni di Governo Meloni

Politica e dintorni – Due anni di successi, dal punto di vista economico sociale della politica interna e quella estera, risultati mai raggiunti prima da nessun altro Governo.

A poco più di due anni dal giuramento del governo guidato da Giorgia Meloni, la prima donna nella storia repubblicana ad ottenere questo incarico, la sezione provinciale di Fratelli d’Italia Avellino attraverso la sua referente provinciale, Ines Fruncillo ha voluto rendere edotta la città di Avellino degli innumerevoli successi vantati dal Governo Meloni.

Risultati che vanno dall’economia con una crescita del PIL che non si registrava da dal 2008 l’anno della crisi finanziaria mondiale che ha messo in ginocchio la finanza di gran parte del mondo industrializzato, un record dell’occupazione che riguarda per la prima volta anche quella femminile, pari al 53%, il dato più alto di sempre nella storia d’Italia.

Ancora, un recupero record dell’evasione fiscale dovuto alle informe varate in questi due anni di esecutivo, risultati economici che per la prima volta vedono crescere anche il mezzogiorno, da sempre il fanalino di coda dell’Italia.

Passando al settore sociale e welfare vediamo come le famiglie abbiano un beneficiato di oltre 2.500 miliardi di investimenti diretti, grazie ai quali è stato più facile sostenere i nuclei in difficoltà ed affrontare le spese quotidiane, che vanno dalla spesa alimentare a quelle per abiti o generi di prima necessità.

Grandi successi anche dal punto di vista della sicurezza, dove la percentuale di arrivi in Italia è diminuita dal 63%, mentre è aumentata del 15 per cento quella dei rimpatri, sottolineando un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi esecutivi di centrosinistra.

Secondo le stime fornite vi è stato il maggiore impegno di sempre nei confronti della mafia o delle criminalità organizzate, con Ben 193 operazioni di polizia che hanno portato 2712 arresti, soprattutto di 80 superlatitanti tra i quali Mattia Messina Denaro.

Anche la sanità dopo anni anni in Italia ha visto aumentare i fondi a disposizione, utili a permettere l’accesso a cure di base a milioni di italiani che prima non potevano farlo.

i rimanenti tre anni di Governo daranno un quadro più indicativo di quali promesse è stata in grado di mantenere Giorgia Meloni.

Donald Trump a valanga
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Laura Nargi: crisi in vista
I limiti dell’O.N.U.

Psicologia

ARTICOLO 18 MISOFONIA

Ben ritrovati con “SorprendenteMente” la nostra mini-rubrica di psicologia che anche quest’oggi tratterà un argomento, a mio avviso, molto interessante. Parleremo della misofonia che , a quanto pare, risulta sconosciuta a molti. Il termine deriva da misos” (μῖσ&omicron), che significa “odio” e “fonos” (φόνος), che vuol dire “suono” o “voce”. È un argomento attualmente molto dibattuto in quanto è accompagnato da numerosi dubbi che, allo stato, non hanno consentito la sua classificazione tra i disturbi acustici. Ma vediamo nello specifico di cosa si tratta. Il termine è stato coniato nel 2001 dal gruppo di lavoro di Pawel Jastreboff che lo riferiva a “pazienti che reagivano negativamente solo verso determinati suoni e non riportavano miglioramenti quando trattati come iperacusici (Jastreboff & Jastreboff, 2014)” il che pose l’accento sull’importanza della reazione avversiva che i soggetti avevano nei confronti della fonte.  La misofonia, infatti, presenta una notevole reazione emotiva che, in risposta a determinati stimoli uditivi, si accompagna a rabbia, disgusto, tristezza, ansia o altro ancora, come reazioni fisiche che comprendono sudorazione, rigidità muscolare o perfino tachicardia. In pratica, il suono funge da “trigger”, mentre la reazione emotiva, legata alla valutazione soggettiva, è condizionata dai vissuti del soggetto, nonchè da una personale attribuzione di significato legata anche a fattori come la cultura e le credenze.

I trigger più comuni sono:

  • suoni cosiddetti “orali” quali il masticare, sorseggiare o succhiare da una cannuccia, sgranocchiare cibi croccanti, digrignare i denti ecc
  • Le voci con particolari caratteristiche come quelle dal tono nasale, ovattato o sibilante, oppure i canti stonati ed i vocalizzi, soprattutto se ad uso intercalare, che comprendono   “ah!”, “eh!”, “oh!” ecc.
  • suoni nasali, come respiri profondi, fischi nasali, il russare, il respiro congestionato, starnuti e il “tirare su” con il naso.
  • suoni degli animali come  l’abbaiare dei cani e/o il latrare, il cinguettio degli uccelli, il gracchiare delle rane, il piagnucolare di cani e gatti ecc.
  • suoni emessi con i movimenti del corpo, come per esempio: lo scrocchio delle articolazioni ome per esempio quello delle dita o del collo,  il rumore emesso dalle unghie che per esempio  battono su un tavolo o il rumore dei tacchi  
  • suoni emessi dai bambini piccoli, come urla, pianti balbettii, verbalizzazioni costanti
  • suoni ambientali, come: il fruscio della carta o lo strappo della stessa; il rumore delle stoviglie che stridono nel piatto o che si scontrano, i suoni delle tastiere dei cellulari eo le suonerie ecc. i clacson, il volume elevato della tv  e/o della radio, ecce cc.

Alcune ricerche, come quella recente effettuata dall’Università di Newcastle, hanno constatato che coloro che soffrono di misofonia presentano dei cambiamenti nella struttura del lobo frontale e nella stessa attività cerebrale ove i meccanismi di controllo emozionale forniscono terreno fertile per sovraccarichi dell’attività al momento dell’esposizione al trigger comportando una risposta psicologica amplificata con tanto di sintomatologia fisica. Il livello di vigilanza psicologica verso i suoni “scatenanti” è iperaccentuata e comporta una diminuzione di tolleranza parallela all’attivazione di processi iperacustici e iperattivazione neurovegetativa

Va da sé che la cosa si rifletta in modo negativo sulle aree relazionali: in ogni caso, se qualcuno vi chiede di abbassare il volume, accontentatelo.

L’ESIGENZA ESPRESSIVA DI UN’ARTISTA AVELLINESE
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IL MURO
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IL VALORE DEI NONNI
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TERZO SETTORE

La figura del volontariato negli Enti del terzo settore
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Le raccolte fondi negli Enti del Terzo Settore
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La rendicontazione negli Enti del Terzo Settore – parte 2
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