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Geografie dello Sguardo: mostra fotografica al Museopossibile
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Nuovo Centro Psicopedagogico, un sogno che continua
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Manifestazione silente per combattere la violenza di genere
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Scrittori Irpini per il teatro
Scrittori Irpini per il teatro

Alice nel paese …

Nove storie di Silvia Nocera
Nove storie di Silvia Nocera

Nove storie non sono nove racconti, non seguono la struttura classica del racconto propriamente detto, ma nel loro insieme delineano l’evoluzione in senso spirituale del vissuto dell’autrice.

Il ricordo dell’incontro con Silo e la conoscenza dei suoi scritti sostanziano le esperienze di Silvia Nocera, autrice di Nove Storie, edito dalla Multimage, Associazione Editoriale di Attivisti della Pace e della Nonviolenza.

Silo, al secolo, Mario Luis Rodriguez Cobos (1938/2010) è stato un filosofo e scrittore argentino, seguace di Gandhi e fondatore del Movimento Umanista, un’ organizzazione internazionale volontaria che, tramite lo strumento della nonviolenza attiva e della non discriminazione, promuove lo sviluppo umano in senso personale e sociale.

Silvia Nocera riporta in ciascuna storia incontri, fatti ed esperienze personali dai significati intimi e profondi che richiamano soprattutto all’esigenza di curare  la propria spiritualità. L’autrice è in ascolto di se stessa e come Teseo segue il filo rosso interconnesso tra la sua interiorità e ciò che le accade, tra la sua anima e i significati sottesi nelle esperienze che vive.

La scrittrice non ha barriere mentali ed è sempre pronta a seguire percorsi che ne favoriscano l’evoluzione spirituale e, per questo motivo, nelle sue “Nove storie” cerca risposte e coglie significati che hanno a che fare con i grandi temi dell’esistenza umana immanente e trascendente.

Il numero delle storie è indicativo proprio per questo: il nove infatti in numerologia rappresentava per i Caldei tutto ciò che si può desiderare al mondo e la connessione col divino.

La profonda sensibilità dell’autrice siloista la induce, attraverso le sue esperienze narrate nel volume, a cogliere in esse significativi legami con il divino, con l’energia ancestrale ed universale che sottende il visibile.

Dalla prima all’ultima storia Silvia Nocera conduce il lettore in una narrazione personale e fluida, avvicinandolo gradualmente al sotterraneo mondo della nostra vita sensibile fino a giungere all’interconnessione tra noi e coloro che non sono più.

Non manca mai nella narrazione di Silvia Nocera l’attenta cura delle relazioni umane che sono alla base della sua vita e  della Storia umana universale.

C’è sempre un piano B
C’è sempre un piano B
L’albero e il sogno
L’albero e il sogno
Suddamare: umanità in cammino di Gianluca Amatucci
Suddamare: umanità in cammino di Gianluca Amatucci

Arte

IL MUSEO MATT DI TERZIGNO OSPITA LA MOSTRA DI ENRICO RISTORI
IL MUSEO MATT DI TERZIGNO OSPITA LA MOSTRA DI ENRICO RISTORI

24.10.2024 – 21.11.2024 MUSEO MATT – Museo Archeologico Territoriale di Terzigno

“Mythos e Logòs. Tra la favola e il razionale, tra Pompei e Livorno, ripetuti tentativi di umanità” è la Mostra dell’Artista Enrico Ristori che si terrà dal 24 ottobre al 21 novembre 2024 presso il Museo MATT di Terzigno.

Nato dall’esigenza di riscoprire e mostrare agli abitanti di Terzigno e non solo, un pezzo del proprio passato, il Museo MATT sorge in un ex mattatoio comunale, un edificio in muratura di armonioso pregio architettonico, costruito intorno agli anni ‘30, dismesso e abbandonato per anni, che oggi custodisce un ricco patrimonio archeologico di inestimabile valore e bellezza attraverso la musealizzazione dei preziosissimi reperti rinvenuti nelle ville, quelle della Cava Ranieri e quelli delle Ville rinvenute a circa 20 metri sotto il piano di campagna, sepolte dai materiali piroclastici delle eruzioni vesuviane che si sono succedute dal 79 d.C.  fino all’ultima del 1944.

Mito e parola. Favola e Razionale. Pompei e Livorno: quanti ripetuti tentativi di umanità esistono, sono esistiti, esisteranno? Quali nessi, legami, affinità o contrasti esistono, sono ricercabili e si possono evidenziare?

Perché una mostra deve mostrare o ispirare. Parlare o essere decifrata. Fare domande e avere risposte o porre solo interrogativi sospesi.

In “Mythos e Logòs” scopriremo un Artista che si muove dribblando nozioni e concetti del passato che si uniscono al presente, seguendo una linea di continuità, un fil rouge da seguire senza perdere l’equilibrio.

La pittura concettuale di Enrico Ristori segue una linea non retta ma tortuosa, segnata a terra e- al contempo- sospesa. Come può essere sospesa l’umanità nel suo agire universale ed eterno, laddove i pensieri rincorrono azioni, che mutano, cambiano, si evolvono ma che poi sono sempre gli stessi. Dunque alla mutazione corrisponde l’immutabile secondo l’artista. Perché? Perché scopriremo che sui pannelli permanenti esposti nelle sale del museo, non sono applicati solo raffinati muri affrescati provenienti dagli antichi ambienti delle ville realmente esistite e ritrovate intatte nel tempo, ma esistono e vibrano le anime di chi quei luoghi li ha vissuti, abitati e riempiti con i propri palpiti di vita.

Enrico entra in quelle case, in quegli ambienti, in quelle ville e incontra l’umano che li imprime e, a sua volta, scopre gli stessi protagonisti che poi si impossessano delle sue tele. Ma le linee cominciano a vibrare, i colori tremuli sporcano, imbrattano corpi e si identificano come topos, hanno dunque un’identità, un codice, un’appartenenza, che non è quella dell’avatar, del metaverso, o peggio ancora della proiezione del Sé, ma sulle tele compaiono esseri umani, corpi che contengono emozioni e sentimenti, che si agitano sulla tela, al punto da sembrare di voler venire fuori, fuori da uno spazio atemporale.

Così nella pittura concettuale di Enrico, troveremo l’irrequietezza, l’incontenibile versione del non identificato o identificabile, perché le emozioni, i sentimenti, non si palpano ma si percepiscono. L’intensità cromatica ne rafforza la carica emotiva e la consolida, senza infastidire o strafare, ma nella giusta dose riequilibrano la mobilità dei contorni, che non si definiscono proprio perché nella dimensione umana del sensoriale, non esiste nulla di definito.

Attendiamo di scoprire qualcosa in più nelle prossime edizioni. Nel frattempo l’appuntamento è per giovedì 24 Ottobre alle ore 18 per il Vernissage della Mostra, in presenza dell’Artista Enrico Ristori, del Direttore del Matt Arch. Angelo Massa, del Sindaco del Comune di Terzigno Avv. Francesco Ranieri, del Maestro Mario Ferrante (maestro di Enrico Ristori), degli esperti Dott. Gabriele Di Napoli e dott.ssa Maria Teresa Iervolino detta Maite.

Info & Contatti:

371.4373827 – Curatrice della Mostra E.D.F.

Museo Matt https://www.museomatt.it/

Tel.: 081 376 84 79 – [email protected]

Corso Luigi Einaudi- Terzigno (Na)

Giornate FAI 2024 in Irpinia
Giornate FAI 2024 in Irpinia
BISACCIA.PINO MARINO ESPONE AL CASTELLO DUCALE
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BISACCIA. L’OMAGGIO A FONTANA DI MASSIMO TAGLIAFERRI
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Libri

BISACCIA. AL CASTELLO DUCALE SI INAUGURA MINUSCOLINIA
BISACCIA. AL CASTELLO DUCALE SI INAUGURA MINUSCOLINIA

Bisaccia. Al Castello Ducale si inaugura la Mostra Fotografica “Minuscolinia” di Giovanna Landi.

L’Apertura è in programma per sabato 5 Ottobre.

La ricercatrice salernitana ci presenta “Minuscolinia” che è il regno dei piccoli gesti spontanei che racchiudono una bellezza delicata e silenziosa.

La mostra propone un viaggio visivo attraverso attimi di pura genuinità che celano emozioni profonde. Il corpus di immagini che fa parte di una ricerca visiva continua, ha come protagonisti bambini e adulti in istanti di meraviglia, “momentini minuscolini”, gesti semplici come un abbraccio, una carezza, uno sguardo sognante, un sorriso o un bacio. Sono frammenti di tenerezza, “attimi di dimenticanza” che, nella loro immediatezza, evocano una dimensione quasi onirica del reale, donando un senso di lievità e intima connessione umana.

Ogni scatto è come un verso improvvisato di una poesia senza parole, in cui l’innocenza dell’infanzia si intreccia con la spontaneità degli adulti. L’obiettivo della mostra è invitare lo spettatore a guardare gli altri – e se stesso – con occhi nuovi, ad accogliere la Vita con uno sguardo poetico e a riconoscere la bellezza nelle espressioni umane più autentiche e pure.

L’allestimento rispecchia lo spirito delle immagini, con un’esposizione essenziale che lascia alle fotografie, lungi dall’essere tecnicamente perfette, il compito di sussurrare dolcemente a chi le osserva. I fili di lana colorati che sostengono le immagini ne amplificano il senso di spensieratezza e di vitalità. Predominano gli scatti a colori, affiancati da una selezione in bianco e nero: i colori vivaci esaltano la profondità di ogni attimo catturato, mentre il contrasto luminoso del bianco e nero ne sottolinea l’intensità.

Bio.

Giovanna Landi è una fotografa e designer della comunicazione, attualmente borsista presso l’Università degli Studi di Salerno, dove collabora con la cattedra di Sociologia dei Processi Culturali. Laureata in Scienze della Comunicazione presso la stessa Università, si è  specializzata in Design, Comunicazione Visiva e Multimediale all’Università La Sapienza di Roma. Attraverso l’obiettivo ama catturare la spontaneità e il tratto poetico tutto umano che si rivela nei piccoli gesti. Rifiuta le pose costruite, preferendo immortalare momenti autentici, ispirata dal mare, dai colori e dall’Arte.

La mostra è visitabile dal 05/10/2024 al 10/11/2024  dalle 11:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 19:00 dal Martedì alla Domenica, negli stessi orari di apertura del Museo Archeologico e del Castello Ducale.

GETTIAMO UNO SGUARDO AL DI LA’ DEI NOSTRI CONFINI
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Avellino Letteraria, ospite Antonella Prudente
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Festival del Cinema di Venezia 2024: un’edizione memorabile tra arte e sostenibilità

moda

Lunedì 6 maggio: Met Gala 2024
Lunedì 6 maggio: Met Gala 2024

Lo scorso lunedì è stato certamente tra i più attesi dell’anno: si è, infatti, tenuto il Met Gala 2024, scopriamo insieme di cosa si tratta e i protagonisti dell’evento!

Mary Quant: la donna che rivoluzionò la moda femminile
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Fashion Law: diritto della moda
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Omnia vincit amor
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Musica

MONTEFUSCO. INIZIATO IL COUNTDOWN DEL SERENELLA NIGHT
MONTEFUSCO. INIZIATO IL COUNTDOWN DEL SERENELLA NIGHT

Montefusco. Iniziato il countdown del Festival Serenella Night che si terrà sabato 20 e domenica 21 luglio in Piazza Castello nell’antico e suggestivo borgo di Montefusco.

Tutto pronto per una due giorni all’insegna della musica dal vivo, spettacoli, atmosfere sonore vibranti che coinvolgeranno un pubblico vasto ed eterogeneo.

Sabato 20 Luglio a partire dalle 21,30 in Piazza Castello Live Music con Enrico e Marco G, giovani artisti del panorama musicale locale, e a seguire, a partire dalle 22,30 Piazza Castello accoglie lo spettacolo “Sona Mò” Pino Daniele Tribute Band. Tributo al grande cantautore della nostra terra che si é contraddistinto nel mondo collaborando con i migliori artisti del panorama Blues e Jazz.
La band, proveniente da Ariano Irpino, è composta da musicisti affermati nel panorama irpino e non, propone un repertorio interamente dedicato al cantautore partenopeo.
La scelta, che per il secondo anno consecutivo si esibirà un tributo a Pino Daniele, é dettata dal fatto che la persona alla quale é dedicata la serata, l’amico Serenella, era un fanatico fan dell’artista partenopeo.

Nella splendida cornice di Piazza Castello e del borgo non mancheranno stand gastronomici con specialità culinarie e degustazioni di vini locali.

Anche quest’anno l’Associazione Culturale Serenella Night – dichiara il Presidente Ivan Iarrobinocon lavoro e impegno è riuscita a organizzare un appuntamento estivo che si ripropone puntando anche per questa edizione, sulla qualità per promuovere il territorio, grazie anche alla presenza di notevoli artisti e musicisti. Il contributo di quanti hanno lavorato alla realizzazione dell’evento è un valore aggiunto. Ringrazio pertanto chi ci ha sostenuto e soprattutto quanti saranno presenti in piazza per divertirci insieme. Vi aspetto numerosissimi!

AL VIA IL TEANO JAZZ FESTIVAL 2024
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I LUMANERA presentano “MATER”: manifesto musicale della terra d’Irpinia
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Nuove uscite Musicali

Angelo: Costruendo forza e sensibilità attraverso la musica
Angelo: Costruendo forza e sensibilità attraverso la musica

Ciao Angelo, grazie per essere qui con noi oggi! Per cominciare, raccontaci di te!!!

Ciao a tutti ragazzi! È sempre difficile parlare di se stessi in poche righe. Sono un ragazzo del ‘94 che ha da poco finito gli studi magistrali in Economia e che da 10 anni lavora come immagine in discoteca. Quest’ultimo ruolo, in particolare, mi ha aiutato ad abbattere la mia timidezza e le mille paranoie che da piccolo mi impedivano di accettarmi per via di qualche chiletto in più. Ho tanto lavorato sul mio corpo e sulla mente costruendo spalle forti per le battaglie più grandi che la vita presenta, dentro di me è rimasta una parte sensibile e disincantata che ritrovo nel momento in cui scrivo qualcosa. E quando riesco a ritrovare quella parte mi sento davvero completo. Vivo sperando che quei sentimenti, quelle parole, quegli accordi possano, un giorno, arrivare a più gente possibile.

Poi potresti raccontarci qualcosa del tuo nuovo singolo “Filo Rosso”? Qual è l’ispirazione dietro questa canzone?

“Filo Rosso” è la canzone di un amore ritrovato. Sono figlio di due genitori separati che però, piuttosto che dimezzare il loro quantitativo d’affetto nei miei confronti direi che l’hanno moltiplicato (con il risultato di avermi straviziato lo ammetto 😂) e da questa situazione ne sono uscito distrutto. Ho sempre considerato gli amici come la famiglia che scegliamo e, dopo la fine del rapporto tra le mie due migliori amiche, sono tornati a galla tutti i fantasmi della separazione tra i miei. Dopo sei mesi però, calmate le acque, è tornato il sereno tra loro nonostante oggi non stiano insieme. Quel momento così intenso però mi dato l’input di tornare di corsa a casa e scrivere di quanto avevo vissuto.

Il titolo “Filo Rosso” è molto evocativo. C’è una storia particolare dietro questo titolo? Cosa rappresenta per te?

Si rifà alla leggenda secondo la quale ognuno di noi nasce con un invisibile filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Questo filo ci lega indissolubilmente alla persona cui siamo destinati e credo che in un modo o nell’altro loro lo siano.

Come è stato il processo creativo di “Filo Rosso”? Hai incontrato qualche sfida particolare durante la produzione?

Credo di averla scritta in non più di 15 minuti. Quando senti che arriva l’ispirazione tutto viene da sé. Da giorni risuonava nella mia testa una determinata sequenza di accordi ma mancavano le parole. Sono arrivate poco dopo 

Quali sono le reazioni che speri di ottenere dai tuoi fan con questo singolo?

Cerco di raccontare storie di vita vissuta e sensazioni che provo in prima persona. Mi rendo conto che oggi le tendenze musicali vadano verso altre strade. Oggi la maggior parte dei ragazzi che si avvicinano a questo meraviglioso mondo lo fanno più per un ipotetico guadagno che per un messaggio. Vorrei partire da quest’ultimo per arrivare a più persone possibili.

Parlando di futuro, quali sono i tuoi prossimi progetti musicali? Hai in programma di pubblicare un album o altri singoli a breve?

Ho molti brani ancora inediti chiusi nel cassetto che, al momento giusto farò uscire. Fino ad oggi ho fatto tutto da indipendente, spero che qualcuno possa abbracciare il mio progetto e fare un bel po’ di strada insieme. 

Come vedi la tua evoluzione artistica nei prossimi anni? Quali sono gli obiettivi che ti sei prefissato?

Ho sempre l’immagine di me in macchina in coda al semaforo e qualcuno che si affianca cantando a squarciagola qualche mia canzone. Credo che questo sia già un bello step da raggiungere. Fino ad oggi le ho sempre cantate con le persone a me vicine ma, quando arrivi al cuore e alle testa di qualcuno che non conosci credo sia il massimo.

Grazie mille per il tuo tempo, Angelo! Vuoi lasciare un messaggio ai lettori di Plus Magazine e ai tuoi fan?

Vi ringrazio per la bella chiacchiera e per avermi dato la possibilità di farmi conoscere. Un bacio!

Link al suo ultimo brano! Filo Rosso

Ritorno A Montemarano di Antonio Gambale
Ritorno A Montemarano di Antonio Gambale
Presentazione disco “Impression” Gabriel Ambrosone
Presentazione disco “Impression” Gabriel Ambrosone
Tutto succede per un motivo
Tutto succede per un motivo

Politica

Taglio delle accise: ogni promessa è debito
Taglio delle accise: ogni promessa è debito

Ancora nulla di nuovo sul fronte del taglio delle accise sui carburanti, al tempo dei social ogni promessa è debito

Politica e dintorni – Le chiacchiere sono l’essenza stessa della politica, fin dai tempi antichi coloro che intendevano assumere cariche pubbliche attraverso il democratico utilizzo del voto dovevano per forza di cose attirare la fiducia degli elettori attraverso il ricorso alla promessa elettorale.

A far discutere stavolta è la promessa fatta già tempo fa dall’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini, e ribadita durante l’ultima campagna elettorale dall’attuale Premier Giorgia Meloni relativa al taglio delle accise sui carburanti.

Gli attuali prezzi sono gravati da questi tributi serviti a finanziare opere pubbliche, ricostruzioni di zone del Paese o addirittura interventi militari quali la guerra in Libia e che gravano, come nell’ultimo caso sulle tasche dei cittadini dall’inizio del secolo scorso, facendo in modo di rendere quelli venduti in Italia tra i carburanti più alti d’Europa.

Costi che ricadendo sui cittadini limitano le scelte ponendo un freno all’economia, difatti i consumi vengono limitati a causa di vari fattori, vedi con i trasporti ne risentono poiché le spese di trasporto ricadono inevitabilmente sul costo finale dei prodotti o dei servizi offerti, o sulla possibilità di effettuare un viaggio di lunga durata.

Come per molte delle altre situazioni precedenti è facile e prevedibile chiedere il voto costruendo castelli in aria basati sulla necessità delle persone, necessità che se trovassero soluzioni farebbero perdere il senso delle campagne elettorali, oramai sempre più vuote di contenuti e basate sull’insulto reciproco e sull’insulto del competitor.

A causa del comportamento remissivo degli italiani, i quali invece di scender in piazza per manifestare il proprio dissenso, altro non resta che attendere la cosiddetta “grazia di Cesare”, sapendo che in fondo pur cambiando Governo nella realtà non cambierà nulla, Giuseppe Tommasi di Lampedusa nel suo bestseller Il Gattopardo scriveva “tutto cambia affinché nulla cambi”, mai dei versi si sono rivelati così attuali.

Alto Calore: segnali di risanamento
Alto Calore: segnali di risanamento
Tasse: scontro Governo opposizione
Tasse: scontro Governo opposizione
Medio Oriente: Israele sotto attacco

Psicologia

ARTICOLO 18 MISOFONIA

Ben ritrovati con “SorprendenteMente” la nostra mini-rubrica di psicologia che anche quest’oggi tratterà un argomento, a mio avviso, molto interessante. Parleremo della misofonia che , a quanto pare, risulta sconosciuta a molti. Il termine deriva da misos” (μῖσ&omicron), che significa “odio” e “fonos” (φόνος), che vuol dire “suono” o “voce”. È un argomento attualmente molto dibattuto in quanto è accompagnato da numerosi dubbi che, allo stato, non hanno consentito la sua classificazione tra i disturbi acustici. Ma vediamo nello specifico di cosa si tratta. Il termine è stato coniato nel 2001 dal gruppo di lavoro di Pawel Jastreboff che lo riferiva a “pazienti che reagivano negativamente solo verso determinati suoni e non riportavano miglioramenti quando trattati come iperacusici (Jastreboff & Jastreboff, 2014)” il che pose l’accento sull’importanza della reazione avversiva che i soggetti avevano nei confronti della fonte.  La misofonia, infatti, presenta una notevole reazione emotiva che, in risposta a determinati stimoli uditivi, si accompagna a rabbia, disgusto, tristezza, ansia o altro ancora, come reazioni fisiche che comprendono sudorazione, rigidità muscolare o perfino tachicardia. In pratica, il suono funge da “trigger”, mentre la reazione emotiva, legata alla valutazione soggettiva, è condizionata dai vissuti del soggetto, nonchè da una personale attribuzione di significato legata anche a fattori come la cultura e le credenze.

I trigger più comuni sono:

  • suoni cosiddetti “orali” quali il masticare, sorseggiare o succhiare da una cannuccia, sgranocchiare cibi croccanti, digrignare i denti ecc
  • Le voci con particolari caratteristiche come quelle dal tono nasale, ovattato o sibilante, oppure i canti stonati ed i vocalizzi, soprattutto se ad uso intercalare, che comprendono   “ah!”, “eh!”, “oh!” ecc.
  • suoni nasali, come respiri profondi, fischi nasali, il russare, il respiro congestionato, starnuti e il “tirare su” con il naso.
  • suoni degli animali come  l’abbaiare dei cani e/o il latrare, il cinguettio degli uccelli, il gracchiare delle rane, il piagnucolare di cani e gatti ecc.
  • suoni emessi con i movimenti del corpo, come per esempio: lo scrocchio delle articolazioni ome per esempio quello delle dita o del collo,  il rumore emesso dalle unghie che per esempio  battono su un tavolo o il rumore dei tacchi  
  • suoni emessi dai bambini piccoli, come urla, pianti balbettii, verbalizzazioni costanti
  • suoni ambientali, come: il fruscio della carta o lo strappo della stessa; il rumore delle stoviglie che stridono nel piatto o che si scontrano, i suoni delle tastiere dei cellulari eo le suonerie ecc. i clacson, il volume elevato della tv  e/o della radio, ecce cc.

Alcune ricerche, come quella recente effettuata dall’Università di Newcastle, hanno constatato che coloro che soffrono di misofonia presentano dei cambiamenti nella struttura del lobo frontale e nella stessa attività cerebrale ove i meccanismi di controllo emozionale forniscono terreno fertile per sovraccarichi dell’attività al momento dell’esposizione al trigger comportando una risposta psicologica amplificata con tanto di sintomatologia fisica. Il livello di vigilanza psicologica verso i suoni “scatenanti” è iperaccentuata e comporta una diminuzione di tolleranza parallela all’attivazione di processi iperacustici e iperattivazione neurovegetativa

Va da sé che la cosa si rifletta in modo negativo sulle aree relazionali: in ogni caso, se qualcuno vi chiede di abbassare il volume, accontentatelo.

L’ESIGENZA ESPRESSIVA DI UN’ARTISTA AVELLINESE
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IL MURO
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IL VALORE DEI NONNI
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TERZO SETTORE

La figura del volontariato negli Enti del terzo settore
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<strong>Rendicontazione del 5 per mille negli ETS</strong>
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Le raccolte fondi negli Enti del Terzo Settore
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La rendicontazione negli Enti del Terzo Settore – parte 2
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